giovedì 18 aprile 2013

GRIDO D'AIUTO DEL FIGLIO DI TAREQ AZIZ


Anno: 2013

     GRIDO D'AIUTO DEL FIGLIO DI TAREQ AZIZ


Assisi, aprile - Padre Jean-Marie Benjamin ha ricevuto per Pasqua una mail drammatica da Ziad Aziz, figlio maggiore dell'ex vice premier iracheno Tareq Aziz.

"Caro Signore, sono praticamente dieci anni che mio padre è stato arrestato dalle forze americane, ed è anche l'anniversario del tentativo di assassinio a cui è riuscito a sopravvivere nel 1980. Quel tentativo, in cui persero la vita dei civili presenti, è stato pianificato e portato a termine dalle stesse persone che guidano oggi l'Iraq, le quali anche adesso progettano di ucciderlo, questa volta lentamente, senza testimoni.

In occasione dell'ultima visita alla prigione, in cui viene detenuto a Baghdad, mia madre e le mie sorelle hanno appreso che ha avuto un quarto ictus dal 2003, crollando sul pavimento della sua cella nel corso della notte, dove poi è rimasto disteso per tutto il tempo, sino al mattino. Non è stato visitato da nessun medico, nè è stato trasferito in alcun ospedale e nemmeno gli è stato offerto alcun sostegno medico dopo l'attacco. Se non fosse stato per i compagni di prigione, i quali hanno cercato di averne cura facendo del loro meglio e per la grazia divina, non voglio pensare cosa sarebbe potuto accadere.

La sua capacità di esprimersi (parlare) è sensibilmente diminuita: mia madre e le mie sorelle hanno potuto comprendere a malapena cosa volesse dire a loro. Lesioni ulcerose, di natura infiammatoria, riconducibili al diabete, sono presenti sulle gambe e sul piede, il che potrebbe condurre alla cancrena, e, se le cure non sono immediate, all'amputazione.

Non ha mai sofferto in passato di queste lesioni, ma solo adesso per il modo in cui è stato trascurato.

Come ho detto prima, le stesse persone che hanno cercato di assassinarlo nel 1980, cercano di ucciderlo ora. Sostengono di essere dei fari dei diritti umani e della democrazia per l'intera regione, ma non hanno nessuna compassione, né umanità. Hanno un loro piano. Non sono interessati alla giustizia, vogliono solo la vendetta.

Io e la mia famiglia le chiediamo di informare la comunità internazionale e la stampa mondiale attraverso i suoi canali sulle condizioni di mio padre. La sua salute peggiora di giorno in giorno e sono sinceramente preoccupato su cosa ci riservi il futuro se non dovesse ricevere subito l'attenzione e le cure appropriate di cui ha disperato bisogno.

La ringrazio in anticipo per tutto l'aiuto, e sono fiducioso che farete del vostro meglio. Grazie per porgere l'orecchio (al grido d'aiuto) e per avere un cuore caldo.

Le auguro una felice Pasqua e prego che Dio protegga lei e i suoi cari.

Cordialmente.

Ziad Tariq Aziz"

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