Caro Marco Cuchel - Presidente ANC,
ti sarai ormai accorto anche tu che lo stato massonico ottocentesco sta tramontando a causa della sua profonda corruzione istituzionale primigenia.
Ma nel caso tu non abbia capito, per distrazione, ti riassumo i fatti: 1860 - creazione della banca nazionale da parte del conte di Cavour, subito dopo: morto. 1861: Italia unita, prima legge varata dal governo: Istituzione del gran libro del debito pubblico. Qua fermiamoci: debito de che? Debito dei Savoia, che equivaleva a venti volte il debito delle altre regioni messe assieme... Il popolo ignorante, oggi riassunto nella tua organizzazione di commercialai beceri (finché non dite la verità), non aveva contezza della sovranità monetaria che da sola permette di estinguere qualsiasi obbligazione. Il disegno del puttaniere Cavour era di regalare tale sovranità ai banchieri lasciando al popolo l'onere di una tassazione iniqua, sulla quale la tua categoria speciale di traditori del popolo ha ricavato fortune secolari. Ed infatti: se fosse lo Stato a creare moneta, anziché le zecche clandestine denominate "intermediari finanziari", esso stato godrebbe di oltre mille miliardi l'anno di rendita monetaria (signoraggio).
Sarebbe facile, per un commercialista onesto, rilevare che la creazione monetaria privata non viene contabilizzata nel rendiconto finanziario della banca: basterebbe guardare, confrontandoli, i bilanci dell'AFA quando emetteva le AM-Lire, ma anche i bilanci della stessa Banca d'Italia degli anni 1950... Ti accorgeresti che quando si crea moneta la si deve imputare come afflusso di cassa prima di utilizzarla... Altrimenti si creano enormi fondi neri con cui alimentare una specie di Cosa Nostra monetaria dove ogni miserello omino si ritaglia la sua misera partecipazione personale sperando che lui se la cava...
Nel caso tu volessi progredire nell'evoluzione umana, mentre esibisci il green pass per entrare in Loggia (da uomo libero, ben s'intende!), ti suggerisco di ravvederti prima che te lo chiedano tutti gli altri, assieme, urlando.
LETTERA APERTA
Elezioni rinnovo Ordini territoriali
Roma, 7 gennaio 2022
Care Colleghe, Cari Colleghi,
abbiamo atteso qualche giorno, dopo l’ennesima sospensione delle elezioni del Tar Lazio, per consentire a tutti una serena riflessione su quanto la nostra Categoria, da troppo tempo, sta subendo.
Naturalmente l’Associazione Nazionale Commercialisti non ha mai ritenuto di entrare nel merito dei ricorsi, non le compete.
Giova però ricordare che l’ANC, lo scorso agosto, in una lettera aperta rivolta a tutti gli Ordini, aveva sostenuto l'opportunità di utilizzare il voto elettronico. Una scelta di responsabilità, condivisa anche dal Consiglio Nazionale, per favorire la più ampia partecipazione dei Colleghi anche in ragione del perdurare della pandemia.
Probabilmente oggi, se quell’appello fosse stato accolto, lo scenario sarebbe stato diverso e la nostra categoria non si sarebbe trovata a fare i conti con un nuovo stallo elettorale, che rischia di ledere ulteriormente l’immagine e la credibilità delle sue Istituzioni.
Anche oggi, come nelle altre occasioni, assistiamo ad una levata di scudi collettiva nei confronti di chi chiede un giudizio poiché, evidentemente, ritiene di essere stato danneggiato.
A questo punto, però, alcune domande è legittimo porsele: chi ha sbagliato in questo ultimo anno e mezzo?
La Collega che si rivolge al TAR, il Consiglio Nazionale o il Ministero vigilante incapace di recepire un regolamento rispettoso della normativa? Il Collega che rileva l'incompetenza di chi convoca le elezioni, chi, forse, (il giudizio è ancora pendente) quelle elezioni non poteva convocarle, o sempre il Ministero Vigilante che ha dato il nullaosta per la convocazione? O ancora, i Colleghi romani che volevano che fosse consentita una modalità di voto capace di garantire la salute di chi il diritto al voto è chiamato ad esercitarlo? oppure un Commissario che ha preferito adottare il voto in presenza?
Come già evidenziato, non è compito dell’ANC esprimere giudizi e la nostra Associazione non ha le riposte a queste domande, ma sono interrogativi che la stessa ritiene opportuno porsi e condividere con tutti i Colleghi.
Di fatto, il primo ricorso ha bloccato la procedura per più di un anno, il secondo per pochi mesi e l’ultimo, si può presumere, non le bloccherà per più di qualche settimana. Questo merito, forse, di un ritrovato dinamismo del Ministero della Giustizia.
Dunque non è poi così azzardato pensare che l’appuntamento con le elezioni possa essere non troppo lontano e che, avendo ancora un po’ di pazienza, riusciremo presto a lasciarci alle spalle questa condizione di incertezza.
Con viva cordialità
Marco Cuchel - Presidente ANC
ANC - Associazione Nazionale Commercialisti
Piazza San Bernardo 106 - 00187 ROMA
tel. 06/55.73.484 - fax 06/55.91.829
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