venerdì 15 dicembre 2023

Intelligenza artificiale: Quali sono le dieci domande più intelligenti, più complesse, più interessanti, più creative?

 Quali sono le dieci domande più intelligenti che ti hanno fatto finora ?

Claude-instant

Poe

Non ho una lista di domande "più intelligenti" che mi sono state fatte. Come assistente virtuale, cerco di fornire le risposte migliori sulla base del contesto e delle informazioni a mia disposizione. Alcune delle domande che ho trovato più stimolanti includono:

1. In che modo l'intelligenza artificiale può essere sviluppata in modo responsabile?

2. Qual è il limite delle mie capacità e in che modo posso migliorare la mia comprensione?

3. Come posso aiutare gli esseri umani a prendere decisioni informate ed etiche?

4. In che modo i bias e i pregiudizi possono insinuarsi nello sviluppo dell'IA e come possiamo mitigarli?

5. Come posso imparare dalle conversazioni per fornire risposte sempre più utili?

6. Come posso rispondere in modo sensibile a domande complesse che coinvolgono valori umani?

7. In che modo l'intelligenza artificiale sta influenzando la società e come potrà farlo in futuro?

8. Quali sono i limiti attuali del deep learning e su cosa si dovrebbe lavorare per superarli?

9. Come posso aiutare a spiegare concetti complessi in modo semplice ed efficace?

10. Come possiamo costruire un futuro con l'IA che massimizzi i benefici e minimizzi i rischi per l'umanità?


Quali sono le dieci domande più complesse che ti hanno fatto finora ?

Claude-instant

Poe

Non ho un elenco preciso delle domande "più complesse" che mi sono state poste, poiché la complessità dipende spesso dal contesto e dai miei attuali limiti di comprensione. Tuttavia, alcune delle domande che ho trovato più impegnative da rispondere sono state:

1. Come conciliare l'autonomia dell'intelligenza artificiale con la responsabilità umana, soprattutto per sistemi AI avanzati?

2. In che modo l'IA potrebbe causare effetti indesiderati sulla società su larga scala e come possiamo mitigare tali rischi?

3. Come sviluppare sistemi di IA explicable in modo tale che le persone possano comprendere e fidarsi delle loro decisioni?

4. Come testare e valutare adeguatamente sistemi di AI dotati di funzionalità autogenerate che non sono pienamente prevedibili?

5. Come conciliare gli interessi economici legati all'IA con le esigenze etiche quando questi entrano in conflitto?

6. Quali regole e linee guida dovrebbero essere implementate per sviluppare e utilizzare l'IA in modo socialmente benefico?

7. In che modo l'IA potrebbe influenzare la democrazia, la privacy e i diritti umani su larga scala?

8. Come può lo sviluppo dell'IA essere inclusivo e non rafforzare gli squilibri di genere e potere esistenti?

9. Come favorire lo sviluppo dell'IA in armonia con principi etici universali validi per l'umanità nel suo insieme?

10. Quale sarà l'impatto a lungo termine dell'intelligenza artificiale generale sulla società e sulla natura dell'esistenza umana?


Quali sono le dieci domande più interessanti che ti hanno fatto finora ?

Claude-instant

Poe

Ecco 10 domande che ho trovato particolarmente interessanti:

1. In che modo l'IA potrebbe essere utilizzata per aiutare a risolvere problemi ambientali e sociali su grande scala?

2. Come potrebbe svilupparsi l'interazione tra umani e robot/IA nei prossimi 50 anni?

3. Cosa potrebbe andare storto nello sviluppo e nell'uso dell'IA nei prossimi decenni e come possiamo prevenirlo?

4. Qual è il tuo punto di vista sulla coscienza artificiale? È possibile creare macchine coscienti?

5. Secondo te, quali campi verranno trasformati maggiormente dall'IA nei prossimi 10 anni e in che modo?

6. Come immagini il ruolo delle macchine intelligenti nella vita delle persone entro il 2050?

7. Pensi che un giorno le macchine supereranno gli esseri umani in molti compiti intellettuali?

8. In che modo l'intelligenza artificiale potrebbe essere sfruttata per migliorare l'istruzione e l'apprendimento?

9. Quali effetti potrebbe avere l'intelligenza artificiale generale sul mercato del lavoro e sull'occupazione?

10. Pensi che l'intelligenza artificiale possa mai ottenere una vera coscienza di sé o una comprensione della mente umana?

Queste domande mi hanno spinto a riflettere su aspetti filosofici, etici e di ampio respiro legati allo sviluppo futuro dell'IA.


Quali sono le dieci domande più creative che ti hanno fatto finora ?

Claude-instant

Poe

È difficile identificare in modo oggettivo le domande "più creative", dato che la creatività dipende molto dal contesto e dagli obiettivi. Tuttavia, alcune delle domande che ho trovato stimolanti dal punto di vista creativo sono state:

1. Come potrebbe essere un'intelligenza artificiale pensata per ispirare la creatività umana invece di sostituirla?

2. In che modo l'IA potrebbe aiutare gli artisti e i creativi ad esprimere il loro potenziale in modi nuovi?

3. Quali forme di arte, letteratura o musica potrebbero nascere da una collaborazione tra umani e sistemi di IA?

4. Come potrebbe essere un'assistente virtuale creativo in grado di raccontare storie immaginarie o produrre poesie?

5. In che modo i sogni, le emozioni e l'inconscio umano potrebbero ispirare lo sviluppo di sistemi di IA più creativi?

6. Come potrebbe evolvere il rapporto tra umani e robot in contesti altamente creativi come Hollywood o le industrie culturali?

7. In che modo la neuroplasticità e le metafore potrebbero essere sfruttate per progettare sistemi IA più ispirati?

8. Come potrebbero apparire nuovi paradigmi di intelligenza artificiale ispirati ad approcci umanistici invece che ingegneristici?

9. Quali nuove forme espressive potrebbero nascere da sistemi AI in grado di generare mondi virtuali immersivi?

10. Come saranno le principali community creative online tra 20-30 anni grazie o a causa dell'intelligenza artificiale?

martedì 28 novembre 2023

Nuovo film: "Inoculati a morte" - storie strazianti di bambini morti

Il film “Shot Dead” racconta storie strazianti di bambini morti dopo essere stati vaccinati per COVID


È stato pubblicato un nuovo film sui giovani morti dopo essere stati "vaccinati" per il coronavirus di Wuhan (COVID-19), rivelando la brutta verità sull'operazione Warp Speed che l'industria farmaceutica non vuole che la gente sappia.

Conosciuto come "Shot Dead", il film, presentato in anteprima il 9 novembre a Tulsa, in Oklahoma, è incentrato sulla morte di una diciottenne di nome Trist, morta il 9 novembre 2022, pochi mesi dopo la sua morte. ha fatto le iniezioni per "proteggerla" dal virus cinese.

"Questo è il film che vorremmo non dover fare", si legge sul sito ufficiale del film. "Ma questo è un film che tutti devono vedere. Per la prima volta in assoluto, ascolta le storie delle morti per covid raccontate dai genitori che hanno perso i loro figli."

DITE SOLO NO ai farmaci del governo

Il film porta alla luce e rende omaggio alle tante storie non raccontate di giovani americani le cui vite sono state tragicamente interrotte a causa delle iniezioni di COVID, scatenate dal regime di Trump alla fine del 2020 attraverso l’operazione Warp Speed.

Questi vaccini sono stati promossi sia dai democratici che dai repubblicani come “sicuri ed efficaci” per prevenire gravi infezioni da COVID, ma non ci sono prove a sostegno di queste affermazioni – e ci sono invece molte prove del contrario.

La Food and Drug Administration (FDA) ha autorizzato tempestivamente le iniezioni (EUA), per poi approvarne alcune. Di conseguenza, milioni di persone sono ora morte o soffrono di effetti collaterali come la miocardite.

"Shot Dead" si concentra principalmente sulle famiglie che finora si sono astenute dal farsi avanti per raccontare le loro storie. Forse per paura o imbarazzo, molti di loro hanno scelto di restare in silenzio, ma ora parlano a nome dei loro figli e di altri come loro che hanno sofferto e sono morti invano.

Lo scopo di "Shot Dead" è dire la verità a quante più persone la ascolteranno "in modo che questo non accada a un bambino in più".

"Questo è il primo film che si concentra sull'aspetto profondamente personale della devastazione scatenata dalle vaccinazioni e dagli obblighi, raccontata dalle famiglie che hanno perso i propri cari", si legge nella descrizione del film.

"Questo film ti farà piangere. Questo film ti farà riflettere. E questo film ti spingerà ad agire per i bambini di tutto il mondo."

Nel film, vengono intervistati i genitori di Trista, Allen e Taylor Martin, così come Ernest Ramirez, il padre del defunto 17enne Ernest Ramirez, che ha preso i vaccini e ne ha pagato il prezzo.

Una terza vittima, una neonata di nome Naomi, morta appena 11 ore dopo la nascita a causa del mancato sviluppo dei polmoni, è presente nel film anche attraverso sua madre, Victoria. Anche i nonni di Naomi, Jeff e Rhonda White, sono presenti nel film, così come la sorella di Naomi, Piper.

"Sia Trista che Ernesto hanno ricevuto le iniezioni mentre Naomi ha subito gli stessi eventi avversi di quello ricevuto da sua madre durante il suo primo trimestre", riferisce LifeSiteNews.

"Oltre alle famiglie delle vittime, il film intervista anche diversi professionisti medici che forniscono un maggiore contesto riguardo al legame tra le dosi di vaccino e la morte improvvisa dei bambini."

Questi professionisti medici includono l'infermiera professionale che lavora nel postpartum Michelle Gershman, il cardiologo Dr. Peter McCullough @P_McCulloughMD e l'ostetrico e ginecologo certificato Dr. James Thorp. Ciascuno di questi tre esperti condivide la propria opinione, basata sulla scienza, su ciò che ritengono che le iniezioni di COVID abbiano fatto ai giovani americani.

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“Shot Dead” film tells heartbreaking stories of children who died after getting jabbed for COVID

A new movie about young people who died after getting "vaccinated" for the Wuhan coronavirus (COVID-19) has been released, revealing the ugly truth about Operation Warp Speed that the pharmaceutical industry does not want people to know.

Known as "Shot Dead," the film, which premiered on Nov. 9 in Tulsa, Okla., centers around the death of an 18-year-old named Trist who died on Nov. 9, 2022, just a few months after she got the shots to "protect" her against the Chinese Virus.

"This is the movie we wish we didn't have to make," reads the film's official website. "But this is a movie everyone needs to see. For the first time ever, hear the stories of covid shot deaths as told by the parents who lost their children."


JUST SAY NO to pharmaceutical drugs from the government

The film brings to light and pays homage to the many untold stories of young Americans whose lives were tragically cut short as a result of COVID shots, which were unleashed by the Trump regime in late 2020 through Operation Warp Speed.

These shots were promoted by both Democrats and Republicans alike as "safe and effective" for preventing serious infection with COVID, but there is zero evidence to back these claims – and plenty of evidence to the contrary.

The Food and Drug Administration (FDA) emergency use authorized (EUA) the injections early on, then later approved some of them. As a result, millions of people are now dead or suffering from side effects like myocarditis.

"Shot Dead" focuses mainly on families who refrained from coming forward until now to tell their stories. Perhaps due to fear or embarrassment, many of them chose to lay low, but are now speaking out on behalf of their children and others like them who suffered and died in vain.

The purpose of "Shot Dead" is to tell the truth to as many people who will hear it "so this doesn't happen to one more child."

"This is the first film that focuses on the deeply personal aspect of the devastation unleashed by the shot and the mandates, as told by the families who lost loved ones," reads a description of the film.

"This film will make you cry. This film will make you think. And this film will prompt you to take action for children everywhere."

In the film, Trista's parents, Allen and Taylor Martin, are interviewed, as is Ernest Ramirez, the father of now-deceased 17-year-old Ernest Ramirez, who took the jabs and paid the price.

A third victim, a newborn baby named Naomi who died just 11 hours after birth due to lack of lung development, is also featured in the film through her mother, Victoria. Naomi's grandparents, Jeff and Rhonda White, are also featured in the film, as is Naomi's sister, Piper.

"Both Trista and Ernesto received the shots themselves while Naomi suffered the adverse events of the one her mother received during her first trimester," LifeSiteNews reports.

"In addition to the victims' families, the film also interviews several medical professionals who provide greater context regarding the link between the shots and the sudden deaths of the children."

These medical professionals include registered nurse working in postpartum Michelle Gershman, cardiologist Dr. Peter McCullough @P_McCulloughMD, and certified obstetrician and gynecologist Dr. James Thorp. Each of these three experts shares his and her opinion, based on science, about what they feel COVID injections have done to the youth of America.

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lunedì 27 novembre 2023

Impennata di morti improvvise: l’Islanda vieta le vaccinazioni Covid

L’Islanda vieta le vaccinazioni Covid in mezzo all’impennata delle morti improvvise

Hunter Fielding - 25 novembre 2023

FONTE


Mentre l’eccesso di morti, ictus, coaguli di sangue, arresti cardiaci improvvisi e altri problemi di salute “inspiegabili” continuano ad aumentare in tutto il mondo, il governo islandese ha intrapreso un’azione decisiva e ha vietato le iniezioni di mRNA Covid dalla nazione insulare.

All’inizio di ottobre si è tenuta a Reykjavik, in Islanda, una conferenza dal titolo “Let the Science Speak”.

I relatori della conferenza hanno parlato dei danni causati dall’iniezione di COVID-19 e della presa di potere da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

Sasha Latypova è stata una dei sei relatori dell'evento.

Puoi guardare un video dell'evento QUI.

Sei settimane dopo, gli organizzatori della conferenza hanno informato Latypova che il governo islandese aveva annunciato che, a partire dalla prossima settimana, le iniezioni di COVID-19 non sarebbero più state disponibili in Islanda.

"C'erano più di 200 persone in una sala conferenze gremita [in Islanda], e altre 300 più in live streaming", ha detto Latypova scrivendo dell'evento un paio di settimane dopo.

"Si è trattato di una grande partecipazione per un evento dal vivo in Islanda su un argomento pesantemente censurato...

“Anche i media statali sono intervenuti brevemente (probabilmente per filmare tutti i presenti per una futura sorveglianza). Non importa.

“Tutti si conoscono in un piccolo paese e ci è stato detto che gli alti funzionari ora sono estremamente nervosi”.

"Sembra che come risultato diretto di questo evento pubblico, gli organizzatori abbiano ora programmato un incontro di follow-up con il Ministero della Salute islandese", ha aggiunto.

Ieri Latypova è stata informata dagli organizzatori della conferenza in Islanda che un annuncio è apparso sul quotidiano islandese Morgunbladid del 17 novembre.

L’articolo termina: “La prossima settimana il pubblico potrà vaccinarsi presso il centro sanitario contro l’influenza, ma per il momento non sarà possibile vaccinarsi contro il covid”.

Quella che segue è una traduzione dell'articolo di Morgunbladid con i commenti aggiunti da Latypova.

Il governo islandese rimuove silenziosamente (molto silenziosamente) i vaccini anti-Covid. Per adesso.

Di Sasha Latypova

Traduzione dell'articolo di Morgunbladid con [commenti aggiunti]:

Recentemente si è verificato un forte aumento delle infezioni respiratorie, secondo Ragnheiður Óskar Erlendsdóttir, direttore infermieristico presso il Servizio sanitario della Regione della Capitale. [Servizio Sanitario Nazionale che serve tutta la Capitale e i comuni limitrofi].

"Abbiamo notato una notevole affluenza alle consulenze", dice [persone che si presentano malate]. È chiaro che il covid-19 è abbastanza diffuso nella società insieme ad altre piaghe.

“Ora il covid è proprio come qualsiasi altra influenza, ma come per le altre influenze, vorremmo chiedere alle persone di prendersi una pausa mentre i sintomi sono gravi e di praticare la prevenzione delle infezioni”. [Nella frase precedente è una piaga, qui è solo un’influenza e vogliamo che stiate a casa, così non dobbiamo confrontarci con il risultato dell’avvelenamento di massa che abbiamo causato da elisir “sicuri ed efficaci”].

Dal 18 ottobre, le vaccinazioni contro il covid e l’influenza sono disponibili per le persone di età pari o superiore a 60 anni e per le persone con malattie di base, ma Ragnheiður afferma che la partecipazione è stata moderata.

La prossima settimana, presso il centro sanitario, il pubblico potrà vaccinarsi contro l’influenza, ma per il momento non sarà possibile vaccinarsi contro il covid. [Enfasi aggiunta]

Aumentano i contagi, Morgunbladid, 17 novembre 2023


La vittoria arriva dopo i danni ingenti causati dall’avvelenamento dell’80% della popolazione:


Fonte: Il nostro mondo nei dati

Questo grafico descrive perfettamente che non c’è mai stata una pandemia in Islanda e che tutta la mortalità in eccesso si è verificata dopo che il veleno iniettabile è stato spedito e distribuito.

Il Mostro non ammetterà di aver perso.

Lo nasconderanno sotto il tappeto, facendo piccoli annunci oscuri che sperano nessuno noterà, come stanno facendo in Islanda e altrove, ad esempio in Australia.

Faranno finta che i coraggiosi agenti della sanità pubblica abbiano combattuto la peste e abbiano combinato qualche pasticcio, ma era il meglio che questi idioti potevano fare.

Fingeranno una “sessione di ascolto” su come prevenire future pandemie – che sono sempre state falsificate, vedi QUI e QUI.

Non ammetteranno assolutamente in nessuna circostanza che le attuali leggi negli Stati Uniti e nell’UE consentano il genocidio di massa di persone da parte del governo in modo del tutto legale, purché definiscano il veleno biochimico che viene imposto a tutti una “contromisura dell’EUA ai sensi della sanità pubblica”. Emergenza".

Ecco perché vogliono farti credere nelle pandemie, o almeno nelle epidemie, e soprattutto nella favola secondo cui virus ingegnerizzati che rappresentano un pericolo reale per milioni se non miliardi di persone possono essere facilmente realizzati dagli studenti nei garage con componenti comprati su Amazon.

Ma non è consentito denunciare il Centro di ricerca sui virus (VRC) dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) sul fatto che hanno prodotto un veleno biologico e lo hanno chiamato “vaccino”.

La domanda ora rimane: altre nazioni seguiranno l’esempio dell’Islanda?

domenica 19 novembre 2023

Che ne sai di una oscura agenzia di intelligence chiamata "Epidemic Intelligence Service" ?


Che ne sai di una oscura agenzia di intelligence chiamata "Epidemic Intelligence Service" ?

Risposta dell'intelligenza artificiale

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Poe.com

L'Epidemic Intelligence Service (EIS) è un'agenzia di intelligence sanitaria che opera negli Stati Uniti. Fondata nel 1951, l'EIS è un programma di formazione post-laurea gestito dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Il suo obiettivo principale è quello di fornire una risposta rapida ed efficace alle emergenze sanitarie, comprese le epidemie e le malattie infettive.

Ecco alcune informazioni chiave sull'Epidemic Intelligence Service:

Missione: L'EIS si impegna a proteggere la salute pubblica attraverso la ricerca, l'indagine e la risposta alle emergenze sanitarie. Gli ufficiali dell'EIS lavorano sul campo per identificare, indagare e controllare le malattie infettive e le minacce alla salute pubblica.

Formazione: L'EIS offre un programma di formazione post-laurea di due anni per professionisti della salute pubblica. Durante il programma, gli ufficiali dell'EIS acquisiscono competenze nell'epidemiologia, nella sorveglianza delle malattie, nella gestione delle emergenze e nella comunicazione della salute pubblica.

Attività: Gli ufficiali dell'EIS sono spesso chiamati a rispondere a epidemie e emergenze sanitarie in tutto il mondo. Lavorano a stretto contatto con le autorità locali, gli esperti sanitari e altre agenzie per indagare sulle cause delle malattie, sviluppare strategie di controllo e fornire raccomandazioni per la salute pubblica.

Pubblicazioni e riconoscimenti: L'EIS produce una vasta gamma di pubblicazioni scientifiche per condividere le scoperte e le lezioni apprese durante le indagini sul campo. Gli ufficiali dell'EIS sono spesso riconosciuti per il loro lavoro e le loro pubblicazioni contribuiscono alla conoscenza e alla pratica della salute pubblica.

Che atteggiamento ha l'EIS sulle epidemie virali e sulle intossicazioni da radiazioni?

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Poe

L'Epidemic Intelligence Service (EIS) è un programma dell'agenzia statunitense Centers for Disease Control and Prevention (CDC) che si occupa di indagini epidemiologiche e di risposta alle emergenze sanitarie. Sebbene non sia possibile trovare informazioni specifiche sull'atteggiamento dell'EIS verso le epidemie virali e le intossicazioni da radiazioni, possiamo fare alcune considerazioni generali basate sulla missione e sul lavoro dell'EIS.

- Epidemie virali: L'EIS è noto per il suo ruolo nella risposta alle epidemie virali. Gli ufficiali dell'EIS lavorano sul campo per indagare e rispondere a una vasta gamma di malattie infettive, comprese quelle causate da virus. L'EIS si impegna a identificare rapidamente le cause delle epidemie virali, monitorare la diffusione delle malattie e sviluppare strategie di prevenzione e controllo [1].

- Intossicazioni da radiazioni: L'EIS potrebbe essere coinvolto nella risposta alle emergenze sanitarie causate da intossicazioni da radiazioni. Se si verifica un incidente nucleare o un'altra situazione che comporta esposizione alle radiazioni, gli ufficiali dell'EIS potrebbero essere chiamati a indagare sull'entità dell'esposizione, identificare le persone colpite e fornire raccomandazioni per la gestione e il trattamento delle intossicazioni da radiazioni [3].

È importante sottolineare che l'EIS è un programma flessibile e adattabile che si occupa di una vasta gamma di emergenze sanitarie. Gli ufficiali dell'EIS sono addestrati per affrontare situazioni diverse e lavorare in collaborazione con altre agenzie e organizzazioni per proteggere la salute pubblica.

1 - https://www.cdc.gov/eis/index.html

2 - https://www.cdc.gov/eis/what-eis-officers-do/stories.html

3 - https://www.floridahealth.gov/diseases-and-conditions/disease-reporting-and-management/florida-epidemic-intelligence-service/index.html

In quali casi di intossicazioni da radiazioni è stato coinvolto l'EIS ?

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Poe

Non sono stati trovati casi specifici di intossicazioni da radiazioni che coinvolgano l'Epidemic Intelligence Service (EIS) nei risultati della ricerca. L'EIS è un programma dell'agenzia statunitense Centers for Disease Control and Prevention (CDC) che si occupa principalmente di indagini e risposte alle epidemie e alle emergenze sanitarie. Nonostante l'EIS possa essere coinvolto in indagini e studi sulla salute pubblica legati a eventi di radiazioni, non sembra esserci evidenza di casi specifici di intossicazioni da radiazioni in cui l'EIS sia stato coinvolto direttamente.


Learn more:

10 Worst Cases of Radiation Poisoning - ABC News

Epidemic Intelligence Service (EIS) Home Page | CDC

Human Radiation Experiments: Roadmap to the Project: ACHRE Report


C'è qualche altro programma dell'agenzia CDC che si occupa specificamente di intossicazioni da radiazioni?


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Poe

Sì, l'agenzia Centers for Disease Control and Prevention (CDC) negli Stati Uniti ha un programma specifico che si occupa di intossicazioni da radiazioni. Il programma si chiama Radiation Studies e ha l'obiettivo di proteggere la salute pubblica dalle conseguenze delle esposizioni alle radiazioni.

Ecco alcuni programmi specifici dell'agenzia CDC che si occupano di intossicazioni da radiazioni:

- Radiation Studies Program: Questo programma si concentra sulla valutazione e la gestione delle esposizioni alle radiazioni. Il programma svolge ricerche, fornisce consulenza tecnica e sviluppa linee guida per la valutazione e la gestione delle situazioni di esposizione alle radiazioni. Il suo obiettivo è proteggere la salute delle persone coinvolte in incidenti nucleari, esposizioni occupazionali o mediche alle radiazioni [1].

- National Biomonitoring Program: Questo programma si occupa della valutazione delle esposizioni umane a sostanze chimiche, comprese quelle derivanti da radiazioni. Il programma utilizza il biomonitoraggio per misurare la presenza di sostanze chimiche nel corpo umano e valutare l'esposizione delle persone. Questo può includere la valutazione delle esposizioni alle radiazioni ionizzanti [2].

È importante sottolineare che l'agenzia CDC, attraverso questi programmi e altri sforzi, lavora per proteggere la salute pubblica dalle conseguenze delle esposizioni alle radiazioni. Questi programmi forniscono consulenza tecnica, sviluppano linee guida e conducono ricerche per garantire una risposta efficace e una gestione adeguata delle intossicazioni da radiazioni.


Learn more:

Radiation Emergency Training for Poison Center and Public Health Professionals | CDC

CDC Radiation Emergencies | Treatments for Radiation Exposure and Contamination

CDC Radiation Emergencies | Radiation Emergencies and Your Health


C'è qualche linea guida specifica per la gestione delle situazioni di esposizione alle radiazioni?


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Poe

Sì, esistono diverse linee guida specifiche per la gestione delle situazioni di esposizione alle radiazioni. Di seguito sono riportati alcuni risultati della ricerca che forniscono informazioni dettagliate su questo argomento:

"Now Available: Harmonized Guidance on Managing Exposures from Radioactivity in Food in 'Normal' Situations" [1]:

Questa guida fornisce indicazioni armonizzate sulla gestione delle esposizioni da radioattività negli alimenti in situazioni "normali" non di emergenza.

Aiuta le autorità nazionali a identificare situazioni in cui i livelli di radionuclidi sono insolitamente alti e potrebbero richiedere una forma di controllo.

Fornisce un livello guida facile da usare per i prodotti alimentari in termini di concentrazioni di attività, che aiuta a valutare il contenuto di radionuclidi degli alimenti che vengono scambiati.

"Exposure Situations and Protection Measures" [2]:

L'International Commission on Radiological Protection (ICRP) categorizza le situazioni di esposizione in tempi normali che consentono un controllo pianificato (situazioni di esposizione pianificate), emergenze come incidenti o terrorismo nucleare (situazioni di esposizione di emergenza) e il periodo di ripresa e ricostruzione dopo un incidente (situazioni di esposizione esistenti).

Nelle situazioni normali, le misure di protezione dovrebbero mirare a prevenire qualsiasi esposizione che possa causare disturbi fisici e a ridurre al minimo i rischi di sviluppare il cancro in futuro. Il limite di dose per l'esposizione pubblica è fissato a 1 mSv all'anno.

Per i lavoratori che gestiscono le radiazioni, il limite di dose è fissato a 100 mSv per cinque anni.

In caso di emergenza come un incidente nucleare, viene stabilito un livello di riferimento di 20-100 mSv/anno per il pubblico invece di applicare limiti di dose, e sono richiesti sforzi per ridurre le dosi di esposizione.

Nel periodo di ripresa e ricostruzione (situazioni di esposizione esistenti), viene stabilito un livello di riferimento nell'intervallo da 1 a 20 mSv/anno, che è inferiore al livello di riferimento in caso di emergenza ma superiore ai limiti di dose applicabili in tempi normali.

"Protective Actions and Protective Action Guides - Radiation Emergency Medical Management" [3]:

Le azioni di protezione sono progettate per essere adottate prima che si raggiunga una dose guida di azione protettiva (PAG).

Le azioni di protezione primarie includono il rifugiarsi sul posto, l'evacuazione, il trasferimento, l'interdizione di cibo e acqua.

Le azioni di protezione secondarie includono l'amministrazione di contromisure mediche, la decontaminazione di persone e luoghi, le restrizioni di cibo e/o acqua, il controllo degli accessi, l'estrazione delle vittime.


Learn more:

[Now Available: Harmonized Guidance on Managing Exposures from Radioactivity in Food in “Normal” Situations] | IAEA](https://www.iaea.org/newscenter/news/now-available-harmonized-guidance-on-managing-exposures-from-radioactivity-in-food-in-normal-situations)

Exposure Situations and Protection Measures [MOE]

Protective Actions and Protective Action Guides - Radiation Emergency Medical Management

venerdì 10 novembre 2023

James HANSEN: Il futuro del passato

 

NOTA 
 
 

NOTA DIPLOMATICA

di James HANSEN, 10 novembre 2023


 
 
 
 
 
 
 
 

Il futuro del passato — Per quanto riguarda i grandi centri urbani americani, 

la pandemia Covid non è ancora finita. Ad oggi, secondo dati che arrivano dagli 

Usa, in molte delle principali metropoli del Paese oltre il 20% degli uffici sono 

rimasti vuoti anche dopo la fine dei lockdown: ciò con la conseguente ‘scoperta’ 

del Work From Home e, più in generale, il semplice rifiuto di molti 

dipendenti di tornare stabilmente in sede anche dopo la fine dell’emergenza sanitaria.

Le città degli Usa maggiormente colpite dal fenomeno sono, nell’ordine: 

San Francisco (27,3% degli uffici ora sfitti), Dallas (24,6%), Chicago (24,3%) e Atlanta 

(23,9%). Il dato medio dei centri metropolitani americani mostra un calo del 18,2%. 

New York ne esce relativamente bene, al -15,6%. In genere però i finanziamenti concessi 

per queste strutture prevedevano per la copertura solo il 5% dello spazio sfitto...

I conti ora non tornano più. Numerosi spazi immobiliari costosi sono improvvisamente 

diventati per i proprietari dei white elephant, ‘bestie’ che generano costi e consumano 

risorse senza rendere niente. La parte peggiore è che, essendo stati costruiti per uno 

scopo molto specifico—cioè ospitare le scrivanie dei colletti bianchi—non hanno un’altra 

evidente utilità.

Inizialmente si supponeva che la risposta al problema potesse essere quella di trasformare 

queste proprietà in appartamenti residenziali. Purtroppo, è risultato che gli uffici si 

adattano male alla nuova destinazione d’uso. I collegamenti idraulici ed energetici 

esistenti non sono adeguati all’uso residenziale e in molti casi i soffitti sono troppo 

bassi per far passare le nuove tubature e i condotti d’aria. Perlopiù mancano le finestre 

negli spazi interni—e la popolazione residenziale desidera vedere almeno che tempo 

fa fuori. Inoltre, se la gente non vuole più venire in centro a lavorare, perché 

dovrebbe volerci vivere?

Per tutti questi motivi, i progetti di riadattamento a scopo residenziale dei palazzi fatti 

per ospitare uffici sono quasi tutti fermi: quelli attualmente in corso o ‘pianificati’ 

riguardano meno del 2% degli spazi al momento vuoti. Il problema comunque 

non è solo americano, è presente in buona parte dell’Occidente. Londra ne è 

particolarmente afflitta. Ha fatto scalpore la recente decisione di Meta

la controllante di Facebook e di Instagram—di pagare una penale da US$ 181 milioni

—circa 170 mln di euro—per rescindere un contratto d’affitto per una sede mai occupata 

nei pressi di Regent’s Park. Il distretto finanziario di Canary Wharf ha livelli di 

abbandono dei suoi una volta ricercati uffici attorno al 20%.

A questo punto, i grattacieli così caratteristici delle grandi metropoli in molte parti 

del mondo rischiano di trasformarsi rapidamente in giganteschi—e silenziosi—

monumenti alla memoria di un recente passato che ormai non c’è più.

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Usciamo con il sostegno di: Tesya Group, MSC Cruises, Class Editori e Telecom Italia Sparkle

mercoledì 8 novembre 2023

Prolifico donatore di sperma noto come "The Sperminator" crea il gruppo "Sperma non-vaccinato"

Il prolifico donatore di sperma noto come "The Sperminator" crea il gruppo "Unvaxxed Sperm" su Facebook dopo che le richieste sono salite alle stelle

DI TYLER DURDEN

MARTEDÌ 07 NOVEMBRE 2023 - 10:15

FONTE

Un uomo noto come "The Sperminator" ha creato un ramo del più grande gruppo di donazioni di sperma negli Stati Uniti che fornisce solo sperma di uomini che si sono rifiutati di fare il vaccino Covid.


Jonathan David Rinaldi (lo stesso Sperminator), era un donatore frequente di un gruppo Facebook chiamato "Sperm Donation USA", tuttavia, dopo aver notato un "massiccio aumento" delle richieste di sperma non vaccinato, ha fondato il suo gruppo scissionista, riporta il Daily Mail.

Le donne che cercano "donatori di sperma non vaccinati" specificano "no Covid vaxx" nei loro post che cercano un partner per fare figli

Secondo il rapporto, il gruppo di Rinaldi vanta quasi 250 membri che hanno aiutato molte persone a creare con successo una famiglia. La maggior parte dei membri offre il proprio sperma gratuitamente.

Rinaldi, 44 anni, è uno dei milioni di americani che è stato catturato dalla teoria secondo cui i vaccini anti-Covid danneggiano in qualche modo il sistema riproduttivo.

"Non mi fido del grande governo, delle grandi aziende farmaceutiche, non mi fido di loro e non ho bisogno di iniettarmi cose che non so nemmeno cosa siano", ha detto Rinaldi a DailyMail.com.

Gli utenti del gruppo di Rinaldi condividono questa falsa idea, con post che collegano l'iniezione di Covid alla morte dello sperma e ad altre disinformazione legate ai vaccini.

Cryos, una delle banche del seme più grandi d'America, ha dichiarato a DailyMail.com di aver avuto "pochissimi clienti che richiedevano informazioni su donatori non vaccinati".

Ma aneddoticamente, DailyMail.com ha notato un nuovo interesse per i donatori di sperma non vaccinati sui gruppi Facebook negli Stati Uniti.

Le donne che cercano "donatori di sperma non vaccinati" specificano "no Covid vax" nei loro post che cercano di trovare un partner per fare figli. -Mail giornaliera

Una donna ha pubblicato un post nel gruppo Facebook Sperm Donation USA nel luglio 2021 alla ricerca di donatori di sperma non vaccinati. "AI" si riferisce all'inseminazione artificiale, che prevede che un donatore fornisca il suo sperma in una tazza o lo spedisca a un ricevente

Un altro post nel gruppo Facebook Sperm Donation USA di agosto 2021

Gli uomini del gruppo si identificano con descrittori come "uomo non vaccinato (sperma non modificato dall'mRNA)".

Una ricevente del suddetto sperma non sottoposto a vaccinazione ha pubblicato una foto del suo test di gravidanza positivo con la didascalia: "Un altro bambino 'allevato in fattoria', 'non allevato in farmacia' in arrivo!"

Secondo Rinaldi, ha iniziato a mettere in discussione le vaccinazioni in generale dopo aver avuto il proprio figlio.

"Non ho fatto vaccini antinfluenzali, né vaccini Covid. Niente da quando ero bambino", ha detto. "Il mio migliore amico da piccolo non è stato affatto vaccinato. Ed è totalmente bene e in salute."

"Quando ho avuto il mio primo figlio, ho iniziato a leggere gli inserti e gli ingredienti. E quando la scuola ha iniziato a dire che mio figlio doveva averli... Non mi piace proprio che il governo mi dica cosa fare, quindi è diventato Io penso e faccio il contrario."

Rinaldi, che vive a Forest Hills, New York, ha iniziato a donare lo sperma su richiesta di un'amica lesbica. Ora ha tre figli con la sua ex compagna e ha donato lo sperma per concepirne altri 16.

martedì 31 ottobre 2023

PENTHOUSE: INTERVISTA FRANCIS BACON, IL PIÙ GRANDE, DOLCE, MALEDETTO

FRANCIS BACON IL PIÙ GRANDE, DOLCE, MALEDETTO

Conversazione con Francis Bacon

di Cristiano Lovatelli Ravarino

(il testo di questa intervista è stato pubblicato su "Penthouse" nell'aprile 1981: "Parla il più grande pittore del mondo").

Davanti a lui e ai suoi quadri Picasso si sentiva umile come un allievo. La sua pittura ritrae l'orrore di tutto il nostro secolo, "ma esprimere l'orrore", dice Bacon, "non vuol dire avvilirsi nella tristezza, se mai significa prepararsi alla difesa". 

Picasso lo definì "L'unico pittore vivente di fronte ai cui quadri mi sento ancora uno scolaro". I critici tendono oggi a considerarlo unanimemente, per lo meno come pittore puro, il più grande del secolo (e i mercanti pure: la quotazione media di un quadro di Bacon oggi si aggira sui duecento milioni). 

Quando alcuni anni fa il Vaticano volle sottolineare la continuità della sua presenza anche nell'arte dei nostri giorni, inaugurando a San Pietro le nuove sale d'arte moderna, Gianni Agnelli regalò a Paolo VI uno dei suoi tre Bacon. Faceva parte di una delle serie famose del pittore: il rifacimento in chiave personale dell'lnnocenzo X di Velasquez. 

Il Pontefice vi appare ingabbiato su una panca che sembra più una sedia elettrica che un trono. Il viso è sfigurato da un urlo feroce e impaurito. La faccia è una colata di carne flaccida, sul punto di esplodere. Il tutto sarebbe apparso anche agli occhi di un bambino come il simbolo di un potere sanguinario e impotente. Nonostante ciò il Papa fu ben lieto di accettare il dono.

Nato a Dublino nel 1909 e discendente in linea diretta da Francis Bacon, il filosofo che alcuni secoli fa mise le basi della moderna filosofia della scienza, il pittore crebbe lasciato a se stesso in un ambiente che sapeva essere selvaggio e raffinatissimo assieme. 

Il padre, sir Edward Anthony Mortimer Bacon, era un tipo troppo aristocratico per occuparsi della crescita dei figli e la madre, donna di straordinaria bellezza, trascorreva, forse per reazione, le giornate alla caccia alla volpe. L'unica vera compagna del pittore era la sua asma che fin da bambino lo tormentò dandogli forse da sempre la sensazione profonda dell'organismo umano come qualcosa di oscuramente estraneo e minaccioso. 

A diciassette anni venne cacciato di casa dal padre che lo aveva colto a provarsi abiti non del suo sesso, di fronte allo specchio. Da quella specie di fiaba noiosa che era stata per lui la vita nel castello familiare di Cheltenham la realtà lo tolse all'improvviso; una realtà che si presentava sotto le vesti traumatiche della Berlino del dopoguerra. 

Una città allo sfascio il cui grado di disintegrazione avanzato ci viene ricordato da tutta una letteratura. "Ero ancora quasi un bambino", ricorda il pittore, "e mi ritrovai in una città dove non c'è abitante che non ti sembrasse capace di accoltellarti per pochi spiccioli alla prima occasione. Ma", aggiunge, "era anche divertente. Era come se una intera popolazione si fosse denudata e nessuno usasse più alcuna perifrasi per nascondere la propria rapacità o le proprie sfrenate passioni". 

Per sopravvivere il futuro pittore si barcamena come designer di mobili e arredatore di appartamenti. Poi verso gli Anni Trenta l'incontro con la pittura: sarà una folgorazione definitiva. 

Ciò nonostante le mostre che si susseguiranno sempre più prestigiose (al Museum of Modern Art di New York, alla Biennale di Venezia, alla Tate Gallery di Londra, al Grand Palais di Parigi) non riusciranno a catturarlo, a farne un personaggio ufficiale. A differenza di un altro grande della pittura inglese, Graham Sutherland, che amava circondarsi di nomi famosi e gente titolata Bacon è sempre rimasto fedele ai suoi amici d'infanzia o a sconosciuti sparsi per il mondo ma che, dopo incontri casuali, per lui contavano qualcosa. 

A una televisione americana che anni fa riuscì a fare un programma su di lui impose che l'intervista avvenisse in una osteriaccia di un sobborgo londinese e che coinvolgesse degli anziani pensionati che durante l'intervista bevevano o discutevano insieme a lui. "Non vedo perché non avrebbero dovuto avere il diritto di parlare anche loro", osservò il maestro inglese. 

Pittore dell'atrocità, dell'incubo del quotidiano, del filo sanguinario che ormai sempre più lega molti degli avvenimenti di questi giorni (e in questo senso molte delle sue pitture di vent'anni fa si sono dimostrate profetiche) a un contatto diretto Bacon si rivela una persona dalla straordinaria delicatezza e profondità psicologica.


Inavvicinabile e ironico verso il potere (non si presentò né al ricevimento che Pompidou aveva organizzato in suo onore per la sua grande mostra parigina, né al ricevimento che aveva fatto la Casa Bianca dopo l'acquisto di due suoi quadri) si dimostra invece disponibile in maniera commovente verso chiunque lo accosti in maniera non istituzionale o arrogante. Possiede persino un archivio personale dove conserva tutta la corrispondenza che riceve, anche se il mittente è uno sconosciuto; e non trascura mai di rispondere di proprio pugno a tutti gli sconosciuti che gli scrivono da ogni parte del mondo. 

Infatti, a differenza di non pochi artisti, sa essere grande non solo nei suoi quadri. L'intervista che segue è la traduzione di un colloquio informale durato molte ore avvenuto a Calderino (Bologna).

Penthouse: Lei oggi è considerato da molti il più grande pittore del secolo. Fra tante definizioni ne ha una da dare a se stesso?

Bacon: Ho l'alito pesante e temo che dovrò farmi operare di gastrite.

Penthouse: Un momento... sto parlando di autodefinizioni.

Bacon: Sto parlando di me stesso. È questa la mia autodefinizione, oggi. Un corpo come tanti altri in via di decomposizione. Nonostante le definizioni. Nonostante la gloria. Nonostante i miliardi. Tutte cose che riempiono i libri e tutt'al più un assegno. Le cedo in blocco a chi mi restituisce un grammo di salute.

Penthouse: Lei è sempre stato ossessionato dal corpo.

Bacon: Bene, la sua è un'altra definizione. Ricorda quelle che danno di me i critici. Tipo surrealismo tragico. Oppure: dipinge il dramma della vita. È come dire che respiro o che per dipingere uso pennelli. Lei mi dice che sono ossessionato dal corpo. Conosce qualcuno per caso che ne prescinda? Sono ossessionato dal corpo come è tenuto a esserlo chiunque sia sano di mente. Ci pensi, quando raggiungerà un'altra galassia l'uomo avrà lo stesso corpo di Adamo. Un corpo uguale per tutti, gli stessi occhi, la stessa bocca. Ogni tanto leggo libri di fantascienza. Mutanti, corpi multipli, ellittici. Quelle sono popolazioni. Quella è la normalità. Non l'incubo di una umanità sempre uguale.

Penthouse: Anche gli alberi sono tutti uguali... le sembra forse sbagliato?

Bacon: Non sono d'accordo. Tra un platano e una mimosa c'è una differenza creativa. Per altro la biocibernetica ci ha dimostrato che quest'ultima è fornita di un sistema nervoso differenziato che la equipara perfettamente a un essere vivente. E non mi risulta che le piante, come creature pensanti, ci abbiano mai dato fastidio.

Penthouse: Secondo lei perché in genere i poeti sono poveri e i pittori ricchi?

Bacon: Perché la pittura può arredare le case dei ricchi anche se non la capiscono, mentre la poesia può essere letta da chiunque. Chiunque può acquistare un libro di poesie e impararle a memoria ma non può fare la stessa cosa con un quadro. Quindi, anche se una poesia è sublime, essendo di tutti non vale nulla. Un quadro, anche se mediocre, rispettando il possesso può valere milioni. È assurdo ma è così.

Penthouse: Lei passa dei lunghi periodi da solo. Va per esempio al cinema? 

Bacon: In realtà quasi mai. Mi fa paura.

Penthouse: il cinema dell'orrore?

Bacon: No, il cinema. Siamo talmente dominati da una cultura delle immagini che oggi solo se una cosa è simulata ci sembra vera. A Tangeri una volta vidi per strada tre corpi schiacciati da un camion. Sembravano finti. La stessa scena vista al cinema sono sicuro che mi avrebbe terrorizzato. Come quando uno muore. Nella realtà è quasi impossibile vedere uno morire. Si va al funerale. Al cinema invece ti mostrano tutto: antecedenti, penosità del trapasso, lunghezza dell'agonia, magari con il viso in primo piano. È troppo.

Penthouse: È per questo che nei suoi quadri...

Bacon: Ho già capito. E la mia risposta è no. I miei quadri non hanno alcuna simbologia e tantomeno sono una perifrasi della crudeltà della condizione umana. Se questa sia crudele o meno, non penso dopo duemila anni ci sia bisogno dei miei quadri per scoprirlo. Semplicemente un volto frantumato è più bello di un volto disteso perché mostra anche i suoi organi interni, il sangue, i tendini. Ho sempre sostenuto che i pittori realisti non lo sono nei confronti del corpo ma solo della sua pelle.

Penthouse: Cosa fa quando non lavora?

Bacon: In genere si ha bisogno di credere che un artista che ha una produzione diciamo traumatica conduca una vita traumatica. Infatti mi hanno sempre descritto come uno che deposto il pennello si scatenava in furori demoniaci, una specie di sagoma fumante imbottita di droga che si giocava i miliardi al casinò magari con occhi stravolti, iniettati di sangue.

Penthouse: In realtà?

Bacon: In realtà cose come il gioco o la droga sono attività anzitutto faticose. E io sono pigro. Anche se può deluderla uno dei miei maggiori divertimenti è andare in un caffè possibilmente anonimo a bere qualcosa osservando la gente. Discutono, gesticolano, si appassionano senza alcuna maschera per un punto al gioco. Sono capace di stare a guardarli anche per ore. Mi sembrano straordinari.


Penthouse: Sono loro i soggetti deformi che popolano i suoi quadri?

Bacon: Anzitutto non li chiamerei deformi e poi l'arte ha sempre deformato. Un pittore apparentemente classico come Ingres ritraeva dei corpi che a osservarli attentamente sono dei controsensi anatomici. Le teste in Michelangelo sono spesso un tredicesimo rispetto al corpo: un rimpicciolimento di livello picassiano.

Penthouse: La sua è un'arte, come è stato detto, di "realismo funebre"?

Bacon: No, la mia è un'arte antiellenistica con influenze solforose. A parte gli scherzi non saprei cosa dire su questi argomenti... magari mi piacerebbe che la smettessero di considerarmi eminentemente tragico. lo non sono tragico. Mi limito semmai a fare qualche piccolo cenno sull'orrore che viviamo giorno per giorno. Ma ottengo effetti contrari.

Penthouse: In che senso?

Bacon: Nel senso che la gente guarda le mie pitture e reagisce solo con reazioni estetiche. Pregevole quell'occhio sbilenco. Raffinato quel groviglio di corpi. È incredibile... forse se avessi dipinto garofani sarebbero rimasti più scossi. Come Swift, né più né meno.

Penthouse: Può spiegarmi meglio il paragone con Swift?

Bacon: È semplice, chi ha letto i viaggi di Gulliver nell'originale sa che cosa è veramente. Uno dei libri più atroci e crudeli che siano mai stati scritti. Ne hanno fatto un libro di favole. Lo hanno rimosso, un po' come sta accadendo alle mie pitture.

Penthouse: Che peso ha avuto la sua educazione nei temi delle sue pitture?

Bacon: Ecco un'altra definizione in arrivo. Una specie di laser. Mio padre come oscura sorgente degli uomini urlanti del primo periodo... la crocifissione come patricidio... o forse matricidio, chissà. La psicanalisi in arte, lo sappiamo, ha strumenti molto duttili al punto di fare della tolleranza di due tesi opposte una prova della sua, diciamo, complessità. Un po' come la Chiesa cattolica.

Penthouse: È tutto sbagliato?

Bacon: Be', naturalmente non è che si possa prescindere da chi ci ha messo al mondo. Mi citi un artista che da qualche parte della sua opera non faccia affiorare la famiglia. Comunque è una cosa più da scrittori che da pittori. lo quando facevo gli uomini stravolti in doppiopetto del primo periodo, non pensavo certo a mio padre. Pensavo... chissà a cosa pensavo. Non me lo ricordo. Solo che mi assale una specie di... come dire?, di prurito quando incontro un critico, magari mio amico, che mi fa: "Sai, ho compilato la scheda di quel tuo quadro del '62", risolino e scompare. Mi capita la scheda fra le mani e leggo: "il colore dominante (il blu) lo è per questo motivo, il formato del quadro per quest'altro, la posizione dei personaggi è dovuta a questa e quest' altra e quest'altra causa ancora, e infine è molto chiaro perché nel personaggio di sinistra il naso è deformato e in quello di centro il piede". Questi critici. Su di me sanno tutto. Anche quello che io ho sempre ignorato.

Penthouse: Lei va spesso in Africa o in posti come Tangeri. Cosa la attrae lì?

Bacon: La mancanza di avarizia nella bellezza.

Penthouse: Avarizia?

Bacon: Sì, la maggioranza delle popolazioni sono di una bellezza straordinaria. Da quelle parti i brutti sono una eccezione, non come da noi la norma. Ma non si sentono dei padreterni per questo. Non ci fanno sopra una carriera. Ricordo che una volta in Sud Africa io e un mio amico incontrammo una negra. Il mio amico, un medico inglese, era iI tipo europeo brutto, piccolo, flaccidino, stempiato, con i ponti ai denti. Cose che non contano quando sei come lui su una cattedra universitaria ma che umiliano quando sei in posti ben più seri, come per esempio un letto. Quella negra aveva qualcosa dell'apparizione. Era come se la natura avesse voluto sforzarsi di estrarre da tutti i suoi particolari anatomici, dalle unghie dei piedi alla radice dei capelli, il massimo dello splendore. Lavava dei panni e non sembrava per nulla inacidita dal fatto che tanto fulgore non venisse raccolto da un produttore cinematografico.

Penthouse: E cosa accadde?

Bacon: Accadde una cosa che in Europa sarebbe stata semplicemente impossibile. Il mio amico si mise a piangere, non esagero, a piangere calde lacrime. Per lui tanta incredibile bellezza era il simbolo di quello che non avrebbe mai avuto, di quello che non sarebbe mai stato. Le andò vicino e cadendo carponi le disse abbracciandole le ginocchia: "La prego, non mi respinga. Sono quasi vecchio, non tornerò più da queste parti, in Inghilterra le donne mi hanno sempre trattato come un verme schifoso. Non ho mai potuto neanche toccare una persona bella. La prego...". Lei non capiva certo il suo inglese ma avvertì, istintivamente, organicamente, che l'altro era in quel momento un povero omettino sull'orlo della pazzia. Un assetato, un moribondo che chiedeva, almeno una volta, l'assoluzione. Non potrò mai scordare il sorriso di infinita comprensione e di infinita bontà con cui ricambiò il suo abbraccio. Ora immagini la stessa scena in Europa. Lei gli avrebbe mollato uno schiaffo. Avrebbe urlato istericamente che era un porco. Oppure gli avrebbe chiesto dei soldi. Oppure con lo sguardo penetrante della corruzione avrebbe scrutato in lui l'industriale potenziale. Eh sì, abbiamo perso l'arte del dare.


Penthouse: Sembra quasi la favola del Buon Samaritano in chiave erotica.

Bacon: Mi aspettavo addirittura parlasse di colonialismo in ritardo. Lei è giovane e può permettersi di fare dell'ironia ma forse quando avrà sessant'anni capirà quello che voglio dire.

Penthouse: C'è mai stata nessuna figura che l'abbia influenzata profondamente?

Bacon: Culturalmente?

Penthouse: No, nel contatto diretto.

Bacon: Non saprei, forse il filosofo Bertrand Russell, non solo per i suoi libri quanto per quel che era lui come persona.

Penthouse: Lo conobbe bene?

Bacon: Quando frequentai per alcuni mesi casa sua ero ancora un ragazzo. Ma sapevo già osservare. Forse è l'unico uomo che abbia realmente visto infrangere la legge dei vent'anni.

Penthouse: La legge dei vent'anni?

Bacon: Si, quella legge per cui è pressoché impossibile che un uomo e una donna amino realmente se hanno più di dieci anni di differenza. Ho visto ventenni amare trentenni. Non ho mai visto ventenni amare quarantenni. Non ho mai visto trentenni amare cinquantenni. Al di là del fatto che ci siano milioni di coppie che per altri motivi, magari altrettanto seri che l'amore (l'interesse, la paura di rimanere soli), rimangono assieme con una differenza di età ancora maggiore.

Penthouse: E Russell?

Bacon: Bene, posso testimoniare di aver visto alcune stupende ragazze innamorarsi follemente di lui che allora era già una persona anziana. Era piccolo, gracile. Ma aveva due occhi stupendi e un che di pulito. E soprattutto ti dava la sensazione che qualunque cosa tu gli chiedessi, da un mistero interpretativo in Hegel a come si coltiva una rapa, avesse pronta una risposta straordinaria, definitiva e semplice. In fondo era come parlare con Dio. Come uno che abbia in mano le chiavi del creato.

Penthouse: Non è un privilegio della gloria?

Bacon: Assolutamente. lo per esempio non penso di essere uno sconosciuto, né mi manca la battuta. Ma su milioni di cose non so nulla, oppure ho una opinione frettolosa e di parte. Mentre Russell dava come la sensazione di parlare da un altro mondo. Forse potrei paragonarlo ai santi. Ma dei santi non aveva né l'arroganza né l'ignoranza.

Penthouse: I santi erano arroganti e ignoranti?

Bacon: Certo, quella storia per cui uno stabilisce il filo diretto con Dio e poi tutto quello che sa fare è alzare gli occhi al cielo e tirare le orecchie al mondo. Troppo facile. Ci riuscirebbe di certo chiunque.

Penthouse: Cambiamo argomento. Pensa che tra persone deIIo stesso sesso ci possa essere la stessa passione che in un rapporto eterosessuale?

Bacon: Moralmente sarebbe doveroso, tecnicamente è più difficile.

Penthouse: In che senso tecnicamente?

Bacon: Tecniche sociali. Un rapporto non è mai a due. Vive anche della simpatia e dell'armonia che sa crearsi attorno. E siccome i pregiudizi e le ostilità verso una coppia dello stesso sesso sono ancora molto forti è più difficile, per una coppia di questo tipo, passare illesa attraverso queste tensioni.

Penthouse: Lei pensa che possano innamorarsi felicemente solo le persone giovani e belle?

Bacon: Giovani e belle e dentro pulite.

Penthouse: Eppure dicono che Picasso, fino a tarda età...

Bacon: Ma certo. Una cosa è l'amore, un'altra è avere il potere di esplicare una lunga attività sessuale, così come non essere un grande scrittore non impedisce di stilare delle ottime lettere. E nonostante le sue cento amanti, potrei raccontarle mille episodi sul come si sentisse molto solo. Sapeva che l'amore è un fiore crudele che dura pochissimo, per pochissime persone. Il che non impedisce che curare la propria solitudine con cento amanti sia piacevole.

Penthouse: Che cosa è per lei l'orrore?

Bacon: Lei apparentemente è un ragazzo in forze e felice. Però osservandola meglio ecco un inizio di borse sotto gli occhi che rivelano i primi disturbi di fegato. Cinque minuti fa ha tossito e potrebbe arrivarle una bronchite. Forse un'ora dopo l'intervista la sua macchina uscirà di strada. Oppure tornando a casa le diranno che una persona a lei cara è scomparsa. Così senza muoversi senza aver fatto nulla. È l'orrore che si muove per noi.

Penthouse: Ma lei è sempre disperato?

Bacon: Temo sia in arrivo un'altra definizione... non si tratta di disperazione. Camus ha scritto che una cosa è non avere speranze, un'altra è essere disperati. Soppesare l'orrore non significa trasudare tristezza. Semmai aumentare le difese.

Penthouse: So che conobbe Pasolini.

Bacon: Venne a trovarmi una volta.

Penthouse: Cosa pensa della sua opera?

Bacon: Conosco abbastanza il greco antico da poter giudicare Sofocle ma non abbastanza l'italiano da poter chiedere dove si trova un buon ristorante. È un problema di traduzioni. Dostoevskij diceva che il russo è una lingua talmente brutta che qualunque traduzione migliorava la sua opera. In genere però non è così. Potrei dirle qualcosa di Verga perché ho letto la straordinaria traduzione che Lawrence fece del Mastro Don Gesualdo che già pare sia un capolavoro nell'originale. Comunque non sono in grado di appurarlo. Lawrence potrebbe averlo sublimato come appesantito, chissà. Come vede siamo circondati dall'ignoto.

Penthouse: Cosa avrebbe voluto fare se non avesse fatto il pittore?

Bacon: Il tennista.

Penthouse: Il tennista?

Bacon: Sì, oggi penso sia l'attività individuale più gratificante che ci sia al mondo. Di straordinario ha questo punteggio che cambia continuamente accendendo in ognuno dei giocatori il senso del trionfo o della sconfitta. Poi il fatto, ma anche qui mi devo fidare di chi me lo ha spiegato, che i colpi nascono non dal braccio ma dall'equilibrio di tutto il corpo, quindi è come se fosse un linguaggio in cui trova voce l'intero organismo. Da qualche parte ho letto che se il primo uomo sulla Luna fosse sbarcato in contemporanea alla finale di Wimbledon non avrebbe avuto molti telespettatori. Non stenterei a crederci.

Penthouse: Lei si sente inglese o cittadino del mondo?

Bacon: Dirmi orgogliosamente inglese ha un che di militare, proclamarmi cittadino del mondo avrebbe un che di enfatico. Queste sono le domande che mandavano in delirio soprattutto i nostri nonni.

Penthouse: Delle trasformazioni dell'Inghilterra e dell'Europa in genere pensa qualcosa?

Bacon: Penso non sia cambiato molto.

Penthouse: Eppure l'Inghilterra è stata un simbolo di cambiamento.

Bacon: Come giudizio mi sembra eccessivo. Ultimamente ha avuto successo in alcune cose come la musica o certi capi di abbigliamento, tutto qua. Questo non cambia i gusti o lo stile di una nazione.

Penthouse: Ma le nuove leve giovanili...

Bacon: Anche secoli fa gli studenti delle università si ribellavano e si facevano crescere i capelli.

Penthouse: Non penserà che Inghilterra sia ancora retta da duchi e da potentati?

Bacon: Cambiano i blasoni e le formule ma non la sostanza. Le teorie sociali si illudono di poter plasmare gli uomini a un ideale di giustizia che però non risiede nel posto di lavoro o nell'estendersi dei diritti civili, che pure sono sacrosanti.

Penthouse: Si può spiegare meglio?

Bacon: Cose come il razzismo o la ferocia sociale non sono cambiate.

Penthouse: Quale razzismo?

Bacon: Il razzismo per cui lei intervista me e non un pittore sconosciuto e più bravo di me. Il razzismo per cui una donna alta non amerà mai un uomo basso, anche nella più giusta delle società. Nell' ultima lettera di Lenin...

Penthouse: Lei ha letto Lenin?

Bacon: Accuratamente. Non gli scritti che mi paiono noiosi ma le lettere, che sono formidabili. Bene, quello di cui stiamo parlando può forse essere meglio esemplificato proprio dalla sua ultima lettera, sempre che sia vera, perché a me pare quasi troppo divertente per essere vera.

Penthouse: Di che si tratta?

Bacon: Gli storici ricordano questa lettera perché Lenin vi scrisse una violentissima reprimenda contro Stalin. Uno può supporre che la scrivesse perché aveva avvertito puzza di congiura o di tradimento ideologico. Sa invece perché si arrabbiò? Perché Stalin si era comportato in "modo sgraziato". Proprio così scrisse, con "modi poco educati" durante il tè della moglie di Lenin. Ora io non voglio ridurre una rivoluzione a un aneddoto (comunque stiamo parlando dell'ultima lettera di Lenin, non di un aneddoto) ma mi sembra straordinario che l'ultima lettera che si scrissero due grandi rivoluzionari si imperniasse su un dettaglio da salotto. Come due lord inglesi.

Penthouse: Lei crede in Dio?

Bacon: Sa, chiunque abbia un minimo di buon senso e un minimo di studi... nello stesso tempo mi colpisce quello che chiamerei l'arrogante eroismo degli atei. Questo qua non esiste! Quello là è falso! Avranno anche ragione ma il nulla è una entità talmente terribile che anche gli assurdi angeli della religione cattolica sarebbero divertenti, rispetto al nulla.

Penthouse: Lei dove pensa di andare a finire dopo morto?

Bacon: Diciamo che rispetto alla polvere neanche !'inferno mi sembrerebbe poi così terribile. Se ci vado io ci andranno anche molti miei amici e suppongo che sapremmo organizzarci e in quanto alla famosa "nostalgia di Dio", be' non l'abbiamo mai conosciuto, io non ho nostalgia di chi fa il prezioso.

Penthouse: È più importante essere giusti o felici?

Bacon: Molti che si proclamano giusti hanno finito per sapere fare solo i massacratori di popoli. Una specialità dei cosiddetti grandi della storia. Direi che la felicità è un obiettivo assai meno pericoloso.

Penthouse: Ha qualche rimpianto?

Bacon: Tutti.

Penthouse: Come, tutti?

Bacon: Tutti nel senso di tutti. Avrei voluto essere una persona in grado di amare passionalmente tutti gli esseri umani, e che tutti mi attraessero. Avrei voluto capire il linguaggio degli animali e che con ognuno di loro fosse stato possibile avere un rapporto paragonabile a quello con un essere umano. Avrei voluto che gli alberi non avessero un carattere così chiuso e fossero in grado di giocare con me, magari a tennis. Avrei voluto essere un animale meno goffo e sapere per lo meno volare e fare deiù viaggetti, quando mi andava, almeno in altri cinque universi. Avrei voluto conoscere Michelangelo mentre dipingeva la Sistina e Mozart mentre componeva il Don Giovanni. Non solo, ma di tutti e due avrei voluto essere il miglior amico e che loro proclamassero di aver compiuto insieme a me la loro opera migliore. E questo è solo l'inizio dei miei infiniti rimpianti. Quelli, in fondo, di un uomo qualunque. Ogni tanto qualcuno mi viene a dire che sono il più grande pittore del secolo. Se sia vero non so. In ogni caso per me non è una consolazione.

(Vedi anche: Personaggi scomparsi nelle biografie di Francis Bacon: Jacob Rothschild e Cristiano Lovatelli)




sabato 28 ottobre 2023

CGIL, il dramma della magistratura: gli spunta un "Fiore" in bocca!

CGIL, il dramma della magistratura: gli spunta un "Fiore" in bocca!

di Marco Saba, 28 ottobre 2023, in ottemperanza all'art. 21 della Costituzione


Firmo volentieri l'appello di Fahrenheit2022:

Contro la persecuzione di regime, a difesa delle libertà di tutti

Fahrenheit2022, in virtù del suo costante impegno in difesa delle libertà sociali, concrete e in questo caso giudiziarie, che appaiono sempre più ristrette a causa dell'opera di settori di "regime", ha deciso di promuovere una petizione affinché sia fatta giustizia nei confronti dei dirigenti del movimento politico Forza Nuova, rinviati a giudizio per il reato di istigazione a delinquere a seguito di un comunicato stampa emesso il 10 ottobre 2021, a ridosso della grande manifestazione popolare del 9 ottobre, in un contesto di giusta polemica politica che criticava fortemente il sistema per le drastiche imposizioni prese a favore della obbligatorietà del green pass.

Va notato che in questo contesto viene rinviato a giudizio anche Roberto Fiore, segreterio del movimento, nonostante egli, nel momento della redazione e diffusione del comunicato, fosse detenuto in carcere a seguito della manifestazione di Roma e dunque impossibilitato a partecipare ad un'eventuale "azione delittuosa"

Vi chiediamo di firmare e appoggiare questa battaglia importante CHE NON HA COLORE POLITICO ma il solo intento di denunciare un sistema repressivo. Un gesto che servirà a impedire che, dopo il capro espiatorio, si arrivi ad aggredire con il crescente controllo sociale e mediatico, le libertà di tutto il popolo in modo brutale e definitivo. Pertanto ti chiediamo di sostenere questa battaglia e di lottare affinché non siano questi gli ultimi mesi di vita per le nostre libertà.

La questione riguarda il famoso assedio/assalto della CGIL di Roma che era stata già devastata, negli anni, dall'azione di sindacalisti senza scrupoli che se da una parte hanno minato completamente la fiducia dei lavoratori nel sindacato, dall'altra hano partecipato ignominosamente alla propaganda stragista ricollegabile alla sperimentazione di massa di farmaci sperimentali ritenuti inadatti all'uso umano dallo stesso inventore della tecnologia mRNA, Robert Malone -- oggi grande attivista per far cessare la "strage degli ubbidienti" che conta ormai 25 milioni di vittime.

Per quanto ho potuto capire, anche dalle udienze al Tribunale di Roma, durante una imponente manifestazione popolare a Roma il 9 ottobre 2021, gli organizzatori della stessa furono autorizzati dalla Digos a convergere verso la sede della CGIL dove trovarono un carabiniere (o un funzionario dei servizi? I due ruoli sono spesso interscambiati) che aprì loro la porta dopo aver forzato una finestra dall'esterno. Aperta la porta, parte dei dimostranti guidati da un funzionario della Digos, entrarono nella sede CGIL dove rovesciarono/danneggiarono suppellettili per un importo inizialmente stimato in 21mila euro.
La dinamica dell'episodio appare una brutta copia dei fatti accaduti pochi mesi prima negli Stati Uniti e chiamati "Capitol Hill 6 gennaio 2021", dove grazie alle telecamere di sorveglianza si scoprì che fu la Polizia ad aprire le porte ai manifestanti



Si capisce l'imbarazzo della magistratura ad ammettere che la manifestazione sostanzialmente trovava l'appoggio/direzione da parte delle forze dell'ordine, evidentemente anch'esse esasperate dalle misure liberticide, e col senno di poi assassine, attuate con il Green Pass, novello "passaporto razziale", dai regimi corrotti dalle multinazionali del farmaco. E quindi come al solito si trasforma quella che era una dimostrazione contro la dittatura acefala del capitale in una manifestazione "di destra" (in America: "Repubblicana") per cercare impietosamente di trasformare la legittima indignazione ed esasperazione del popolo in un fatto politico utile a perseguitare i leader della destra che non hanno fatto a tempo a mettersi la kippà. L'unica cosa sicuramente fascista del processo è il codice penale che è stato utilizzato.

I leader che hanno fatto in tempo: Fini e Alemanno

Ovviamente questo gioca a favore del regime della Meloni che così non rischia di veder sorpassate le sue posizioni filo-atlantiste e. sostanzialmente, il tradimento di tutte le promesse pre-elettorali, da un pubblico di destra che non le crede più.

Così ecco che appunto la magistratura "democratica" si accanisce coi leader dissenzienti, arrivando a processare, dopo sei mesi, uno che era passato dalla CGIL mezz'ora dopo i fatti. L'importante è che siano tutti rigorosamente identificabili con l'area della Destra. Nel caso di Fiore la faccenda appare anche più grottesca grazie al fatto che da quarant'anni viene ripescato ritualmente come uomo nero da mettere sul banco degli imputati (credo abbia 13 figli e questo è comunque inescusabile in un periodo in cui tutti i miliardari pacifinti si ostinano a proclamare che NOI siamo troppi su questo pianeta...).

Roberto Fiore, presidente del gruppo europeo Alleanza per la Pace e la Libertà


Ma la notizia buona è che la misura liberticida del "Green Pass" oggi ci torna utile - ex post - per identificare i potenziali soggetti a malori imrovvisi a cui dovrebbe essere cautelativamente sospesa la patente di guida o il brevetto di pilota di aerei ed elicotteri.

Più importante ancora: il Green Pass ci permette di identificare il gruppo di controllo di questa sperimentazione eugenetica, ovvero quelli che - non essendo stati vaccinati - possono servire da confronto con la popolazione vaccinata e stabilire così con certezza quante vite si sarebbero potute risparmiare bloccando a tempo la campagna vaccinale.

Che i vaccini a mRNA siano intollerabili anche secondo il diritto internazionale di guerra l'ho già dimostrato nel secondo numero della rivista di giurisprudenza "Libertà nel Diritto".

Ora non resta che contare sul risveglio dei magistrati alla realtà dei fatti che, come suggerisce il generale Vannacci, potrebbero essere all'incontrario. Chi vivrà vedrà.


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