lunedì 20 gennaio 2025

Un addio alla virologia...


Il Dr Mark Bailey MB ChB, PGDipMSM, MHealSc (Otago) è un ricercatore di microbiologia, industria medica e salute che ha lavorato nella pratica medica, compresi gli studi clinici, per due decenni.

https://odysee.com/@LostAndFound:0/farewell_to_virology_part1_2023_v1_w-sub_EN:2

Il documento "A Farewell to Virology - Expert Edition" di Mark Bailey del 2022 è un saggio che contesta l'esistenza dei virus patogeni, usando il SARS-CoV-2 come principale esempio. 

Il testo si articola in tre parti principali. La prima parte demolisce le metodologie virologiche, evidenziando la mancanza di controlli adeguati negli esperimenti, la circolarità del ragionamento (l'esistenza del virus viene data per scontata per poi "dimostrarla"), e l'abuso del linguaggio scientifico, mostrando come termini come "isolamento" siano usati in modo inappropriato. 

La seconda parte analizza criticamente studi chiave sulla scoperta e caratterizzazione del SARS-CoV-2, smontando l'evidenza presentata come prova dell'esistenza di un virus fisico, evidenziando l'ampio utilizzo di simulazioni al computer e l'inappropriato utilizzo della PCR, sottolineando il carattere non falsificabile delle ipotesi virologiche

La terza parte affronta le implicazioni sociali e politiche, discutendo le motivazioni dietro la diffusione di una narrazione basata su virus patogeni, mettendo in luce la complicità di istituzioni scientifiche e governative e il ruolo giocato da disinformazione e propaganda

Lo scopo finale è quello di demolire le basi della virologia moderna, presentandola come una pseudoscienza che ha causato danni irreparabili all'umanità, invitando a un addio alle pratiche pseudoscientifiche distruttive.

https://odysee.com/@LostAndFound:0/farewell_to_virology_part2_EN_bailey-busters2023:c

Il documento fornito critica la virologia, sostenendo che il campo non ha dimostrato scientificamente l'esistenza dei virus. Di conseguenza, non fornisce una sequenza temporale degli eventi o un elenco di persone. Invece, l'autore si concentra sulla confutazione dell'esistenza di virus come il SARS-CoV-2 attraverso vari argomenti, inclusi:

Mancanza di isolamento virale: L'autore sostiene che i virologi non sono mai stati in grado di isolare particelle virali direttamente dai tessuti di organismi che si dice abbiano malattie "virali". Affermano che le procedure utilizzate, come la coltura tissutale, non riescono a dimostrare l'esistenza dei virus.

Uso improprio della terminologia: L'autore accusa i virologi di abusare di termini come "isolamento" e "purificazione" per descrivere i loro esperimenti. Affermano che queste parole sono state ridefinite per adattarsi al dogma virale, nonostante siano scientificamente imprecise.

Mancanza di controlli validi: L'autore sottolinea la mancanza di controlli adeguati negli esperimenti di virologia, rendendo impossibile determinare se gli effetti osservati sono causati da un virus o da altri fattori.

Il paradosso della quantità virale: L'autore evidenzia l'apparente contraddizione secondo cui i virus si dice siano presenti in gran numero negli individui infetti, eppure non possono essere rilevati direttamente nei campioni di pazienti.

Dipendenza da sequenze genetiche: L'autore critica l'uso del sequenziamento genetico per identificare i virus. Sostengono che l'assemblaggio di genomi virali da frammenti genetici di origine incerta non è una prova dell'esistenza di un virus.

Nel complesso, il documento presenta una critica radicale della virologia, contestando i principi fondamentali del campo. Presenta argomenti dettagliati e tecnici per confutare l'esistenza di virus patogeni, concentrandosi in particolare sulla SARS-CoV-2.
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L'autore critica le metodologie di "isolamento" dei virus utilizzate in virologia per diversi motivi.

L'autore afferma che i virologi hanno cambiato la definizione di "isolamento".  In virologia, la parola "isolamento" non significa separare fisicamente qualcosa da tutto il resto. Invece, viene applicata a situazioni in cui si afferma che un virus esiste sulla base di esperimenti indiretti, come la coltura di cellule. [2] L'autore sostiene che questo è un uso improprio del termine "isolamento" e che inganna il pubblico facendogli credere che i virus siano stati effettivamente trovati e purificati. [3, 4]

L'autore afferma anche che gli esperimenti di coltura cellulare utilizzati per "isolare" i virus sono scientificamente non validi perché mancano di controlli appropriati.  Ad esempio, l'autore descrive come un gruppo di virologi abbia affermato di aver isolato il SARS-CoV-2 dopo aver osservato effetti citopatici (CPE) nelle cellule Vero E6.  Tuttavia, l'autore sottolinea che l'esperimento non includeva colture di controllo per verificare se gli stessi CPE potessero essere prodotti dallo stress delle cellule nella provetta o da altri fattori. 

L'autore continua affermando che anche se i virologi fossero in grado di isolare fisicamente le particelle virali, non sono mai stati in grado di dimostrare che queste particelle siano in grado di replicarsi o di causare malattie da sole.  In altre parole, le particelle che sono state isolate fisicamente possono essere solo vescicole extracellulari (EV).  L'autore cita un documento del 2020 che afferma che è "quasi impossibile" separare EV e virus usando metodi standard di isolamento delle vescicole.  L'autore suggerisce che questo potrebbe essere il motivo per cui i virologi stanno "prendendo le distanze" dalle loro stesse tecniche. 

In sintesi, l'autore sostiene che le metodologie di "isolamento" dei virus utilizzate in virologia sono basate su un linguaggio impreciso, esperimenti non validi e una mancanza di prove dirette.  Di conseguenza, l'autore mette in discussione la validità dell'intera ipotesi del virus. 

FAQ: Un Addio alla Virologia

1. Qual è l'argomento principale del saggio "Un Addio alla Virologia"?

Questo saggio sostiene che la virologia, nonostante abbia inventato il modello del virus, non è riuscita a soddisfare i propri requisiti scientifici. L'autore, Dr. Mark Bailey, afferma che non ci sono prove scientifiche sufficienti a sostegno dell'affermazione che i virus causano malattie dopo la trasmissione tra ospiti, come gli esseri umani. Il saggio esamina la letteratura virologica e mette in discussione la validità delle sue metodologie, sostenendo che la virologia si basa su pratiche pseudoscientifiche e su una errata interpretazione della terminologia scientifica.

2. Qual è la critica principale del Dr. Bailey al concetto di "isolamento virale"?

Il Dr. Bailey critica fortemente l'uso del termine "isolamento" in virologia. Afferma che i virologi hanno distorto il significato di "isolamento" per adattarlo ai loro scopi, dichiarando che un isolato è "isolato" senza richiedere la dimostrazione fisica delle particelle virali. Il saggio cita diversi esempi di virologi che usano definizioni vaghe e contraddittorie di "isolamento", sostenendo che questa pratica rende invalide le affermazioni dell'esistenza dei virus.

3. Cosa sono i Postulati di Rivers e perché sono rilevanti per la discussione?

I Postulati di Rivers sono una serie di criteri, simili ai Postulati di Koch, formulati per stabilire una relazione causale tra un virus e una malattia. Il Dr. Bailey menziona che i Postulati di Rivers non sono mai stati soddisfatti per nessun presunto virus, incluso il SARS-CoV-2, mettendo ulteriormente in discussione la validità del modello virale.

4. Qual è il "paradosso della quantità virale" descritto nel saggio?

Il "paradosso della quantità virale" si riferisce alla contraddizione tra la presunta abbondanza di particelle virali durante la trasmissione e l'incapacità di rilevarle direttamente nei campioni dei pazienti. I virologi affermano che i virus sono presenti in grandi quantità, ad esempio in uno starnuto, ma non possono essere osservati nei campioni prelevati direttamente dal naso o dai polmoni dei pazienti. Per spiegare questa discrepanza, i virologi si affidano a colture cellulari, che secondo il Dr. Bailey non forniscono prove conclusive dell'esistenza dei virus.

5. Cosa sono le colture cellulari e perché il Dr. Bailey le considera problematiche?

Le colture cellulari sono esperimenti in vitro in cui cellule provenienti da diverse specie vengono coltivate in laboratorio. I virologi utilizzano le colture cellulari per propagare i virus e studiarne gli effetti. Tuttavia, il Dr. Bailey critica l'uso delle colture cellulari in virologia, sostenendo che i cambiamenti osservati nelle cellule coltivate potrebbero essere dovuti a fattori diversi dai virus, come lo stress cellulare o la contaminazione.

6. Qual è il ruolo del sequenziamento metagenomico nella virologia e perché il Dr. Bailey lo critica?

Il sequenziamento metagenomico è una tecnica che consente di sequenziare tutto il DNA e RNA presente in un campione, compresi quelli di batteri, virus e funghi. I virologi utilizzano il sequenziamento metagenomico per identificare nuovi virus e studiarne l'evoluzione. Tuttavia, il Dr. Bailey critica questa pratica, sostenendo che i virologi assemblano genomi "virali" in silico senza dimostrare che le sequenze ottenute provengono effettivamente da particelle virali.

7. Qual è la posizione del Dr. Bailey sull'uso del PCR come strumento diagnostico?

Il Dr. Bailey è fortemente critico nei confronti dell'uso del PCR come strumento diagnostico per le infezioni virali. Sostiene che il PCR è uno strumento di amplificazione molecolare che non ha la capacità di determinare la provenienza o il significato clinico delle sequenze genetiche amplificate. Inoltre, il Dr. Bailey afferma che i protocolli PCR utilizzati per il SARS-CoV-2 non sono stati clinicamente validati e non possono essere considerati affidabili per la diagnosi di infezioni.

8. Cosa intende il Dr. Bailey con "società chiusa" nel contesto della virologia?

Il Dr. Bailey utilizza il termine "società chiusa" per descrivere la riluttanza dei virologi a mettere in discussione il proprio modello e a condividere apertamente le proprie metodologie. Cita l'esempio del UKHSA (United Kingdom's Health Security Agency), che si è rifiutato di divulgare i dettagli dei propri esperimenti di coltura cellulare, adducendo motivi di sicurezza nazionale. Il Dr. Bailey considera questo atteggiamento un ostacolo al progresso scientifico e un esempio di come la virologia operi al di fuori dei principi del metodo scientifico.
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Addio alla Virologia: Guida allo Studio (Edizione per Esperti)

Test a Risposta Breve

Istruzioni: Rispondi a ciascuna delle seguenti domande in 2-3 frasi.

1.
Perché l'autrice, il Dr. Mark Bailey, critica l'uso della centrifugazione a gradiente di densità nella virologia?

2.
Secondo il Dr. Bailey, in che modo i virologi hanno travisato il significato di "isolamento" nel contesto della ricerca sui virus?

3.
Qual è la "Virus QuanCty Paradox" descritta nel libro?

4.
Descrivi brevemente il ruolo di Fan Wu et al. nella presunta scoperta del SARS-CoV-2.

5.
Perché il Dr. Bailey definisce il genoma del SARS-CoV-2 una "costruzione ipotetica del computer"?

6.
Quali sono i problemi con l'affermazione del CDC riguardante l'isolamento del SARS-CoV-2?

7.
Spiega la critica del Dr. Bailey all'uso del test PCR come strumento diagnostico per le infezioni virali.

8.
Cosa intende il Dr. Bailey con la frase "sono tartarughe fino in fondo" quando si parla di sequenziamento genomico virale?

9.
Perché la UKHSA ha negato una richiesta di informazioni sulla metodologia utilizzata negli esperimenti di coltura cellulare relativi al SARS-CoV-2?

10.
In che modo il sequenziamento metagenomico ha contribuito, secondo il Dr. Bailey, alla proliferazione di virus "scoperti" di recente?

Chiave di Risposta del Test

1.
Il Dr. Bailey sostiene che la centrifugazione a gradiente di densità, la tecnica standard per dimostrare l'esistenza di un virus, non viene mai applicata negli esperimenti che pretendono di dimostrare l'esistenza di virus patogeni.

2.
Il Dr. Bailey afferma che i virologi hanno ridefinito "isolamento" per significare semplicemente la coltivazione di un campione in coltura cellulare, senza richiedere la separazione fisica e la purificazione delle particelle virali.

3.
La "Virus QuanCty Paradox" si riferisce all'affermazione che i virus sono presenti in quantità enormi (ad esempio, milioni in uno starnuto), ma non possono essere trovati direttamente nei campioni di pazienti, solo nelle colture cellulari.

4.
Fan Wu et al. sono accreditati di aver "scoperto" il SARS-CoV-2 sequenziando il materiale genetico da un campione di lavaggio broncoalveolare di un paziente con polmonite. Tuttavia, il Dr. Bailey sottolinea che non è mai stata eseguita una purificazione fisica del virus.

5.
Il Dr. Bailey definisce il genoma del SARS-CoV-2 una "costruzione ipotetica del computer" perché è stato assemblato da frammenti genetici di origine non dimostrata, non da particelle virali purificate.

6.
Il CDC ha affermato di aver isolato il SARS-CoV-2, ma il Dr. Bailey rivela che la loro metodologia mancava di adeguati controlli e si basava su presupposti non dimostrati sull'origine del materiale genetico sequenziato.

7.
Il Dr. Bailey critica l'uso del test PCR come strumento diagnostico perché non è stato clinicamente validato per le infezioni virali e può produrre falsi positivi. Inoltre, la PCR amplifica semplicemente sequenze genetiche, non dimostra la loro origine o patogenicità.

8.
Con "sono tartarughe fino in fondo", il Dr. Bailey allude al fatto che ogni genoma virale è stato modellato su altri genomi, senza che i virologi dimostrino che le sequenze provengono effettivamente da una particella virale. La catena di dipendenza non ha un fondamento solido.

9.
La UKHSA ha negato la richiesta di informazioni sulla metodologia degli esperimenti di coltura cellulare, sostenendo che la divulgazione rappresenterebbe una minaccia per la sicurezza nazionale. Il Dr. Bailey interpreta questo come un tentativo di nascondere le pratiche ingannevoli alla base dell'ipotesi virale.

10.
Il Dr. Bailey sostiene che il sequenziamento metagenomico, con la sua capacità di generare sequenze de novo, ha portato a una proliferazione di virus "scoperti" di recente, molti dei quali sono solo artefatti di assemblaggio computazionale, non entità biologiche reali.

Domande Saggio

1.
Analizza l'argomentazione del Dr. Bailey secondo cui la virologia non è una scienza. Quali sono i suoi criteri per la scienza e in che modo la virologia non li soddisfa?

2.
Discuti l'importanza del concetto di "isolamento" nella ricerca sui virus. In che modo i virologi hanno travisato questo termine e quali sono le implicazioni per la validità delle loro affermazioni?

3.
Esamina il ruolo del sequenziamento genetico e della bioinformatica nella virologia moderna. In che modo queste tecnologie hanno contribuito alla creazione di genomi virali "in silico" e quali sono i potenziali pericoli di questa pratica?

4.
Valuta la critica del Dr. Bailey al test PCR come strumento diagnostico per le infezioni virali. Quali sono i limiti della PCR e in che modo il suo uso improprio ha potuto contribuire alla narrazione della pandemia di COVID-19?

5.
Discuti le implicazioni etiche e sociali della soppressione del dissenso scientifico, come evidenziato dal rifiuto della UKHSA di divulgare informazioni sulla sua metodologia di ricerca. In che modo la trasparenza e il dibattito aperto sono essenziali per il progresso scientifico e la tutela della salute pubblica?

Glossario dei Termini Chiave

Centrifugazione a Gradiente di Densità: Una tecnica di laboratorio utilizzata per separare particelle in base alla loro densità.

Isolamento: In virologia, il termine "isolamento" è stato ridefinito per significare semplicemente la coltivazione di un campione in coltura cellulare, senza richiedere la separazione fisica e la purificazione delle particelle virali.

Virus Quantity Paradox: La discrepanza tra l'affermazione che i virus sono presenti in quantità enormi nei pazienti infetti e l'incapacità di trovarli direttamente nei campioni, solo nelle colture cellulari.

Genoma "in silico": Un genoma virale assemblato computazionalmente da frammenti genetici, non da particelle virali purificate.

Sequenziamento Metagenomico: Un metodo di sequenziamento genetico che analizza tutto il DNA e RNA presenti in un campione, inclusi quelli provenienti da batteri, virus e funghi.

Test PCR: Reazione a Catena della Polimerasi, una tecnica utilizzata per amplificare sequenze specifiche di DNA o RNA.

Tartarughe Fino in Fondo: Un'analogia utilizzata per descrivere la catena di dipendenza dei genomi virali, dove ogni genoma è modellato su altri genomi, senza una solida base che dimostri la loro origine da particelle virali.

Bioinformatica: L'applicazione di tecnologie informatiche all'analisi di dati biologici, come sequenze di DNA e RNA.

Dissenso Scientifico: L'espressione di opinioni o conclusioni scientifiche che si discostano dal consenso dominante.

Trasparenza: La pratica di rendere accessibili e comprensibili al pubblico informazioni e dati scientifici.

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Questo documento sostiene che non ci sono virus patogeni e presenta diverse prove a sostegno di tale affermazione.

Mancanza di isolamento del virus

La prova principale che la teoria del virus patogeno è problematica è che nessun articolo scientifico pubblicato ha mai dimostrato che particelle che soddisfano la definizione di virus siano state isolate direttamente e purificate da tessuti o fluidi corporei di qualsiasi essere umano o animale malato

Utilizzando la definizione comunemente accettata di "isolamento", ovvero la separazione di una cosa da tutte le altre cose, c'è un accordo generale sul fatto che questo non è mai stato fatto nella storia della virologia. 

Al 11 settembre 2022 e a seguito di ampie richieste di informazioni attraverso le richieste di libertà di informazione (FOI), nessuna delle 209 istituzioni principalmente sanitarie o scientifiche in oltre 35 paesi è stata in grado di fornire prove dirette del presunto virus SARS-CoV-2. 

L'importanza dell'isolamento

Il problema fondamentale dell'isolamento è un problema di cui i virologi non sono stati in grado di occuparsi. Invece di affrontare il problema in modo onesto e scientifico, hanno offuscato il linguaggio. 

La virologia ha inventato l'ipotesi dei virus, quindi qualsiasi metodo impieghi nel tentativo di dimostrare la loro esistenza, deve soddisfare tale definizione

Affermare che le proteine e gli acidi nucleici rilevati sono di una specifica origine virale non è possibile a meno che le presunte particelle virali non siano state veramente isolate mediante purificazione e non sia stato dimostrato che abbiano queste caratteristiche biologiche chiave. 

Mancanza di controlli validi negli esperimenti di virologia

Storicamente, la virologia è stata caratterizzata dalla mancanza di validi esperimenti di controllo e nessuna delle sue affermazioni fondamentali è stata stabilita attraverso il corretto esercizio del metodo scientifico. 

I virologi creano ipotesi non falsificabili impostando paradigmi in cui qualsiasi numero di osservazioni, che si tratti di malattia o presunti risultati di test, può essere attribuito ai loro "virus". 

Le osservazioni vengono spacciate per prove dell'esistenza del virus in modo tale da creare un ragionamento circolare che non richiede più la dimostrazione dell'esistenza di un virus. 

L'uso improprio degli studi sugli animali e sugli "anticorpi"

Non riuscendo a dimostrare l'isolamento fisico di una particella che causa malattie e che soddisfa la definizione di virus, i virologi hanno condotto esperimenti sugli animali per convincere i non iniziati che tali particelle patogene esistono. 

Il segno distintivo di queste pubblicazioni è la mancanza di controlli validi, quindi, anche partendo dal presupposto non dimostrato che stiano maneggiando "virus", rivelano un altro aspetto dell'antiscienza della virologia. 

I virologi impiegano ancora una volta un ragionamento circolare per affermare che il rilevamento di un anticorpo dimostra l'esistenza di un virus perché l'anticorpo viene dichiarato essere il risultato dell'iniezione dei loro "virus" negli animali. [9]

Il paradosso della quantità di virus

Ci viene fatto credere che all'interno di un ospite, come un essere umano, le particelle virali siano prodotte in numero così elevato da poter rompere le stesse cellule che le contengono, mentre allo stesso tempo riescono a sfuggire al rilevamento. 

Se i "virus" sono così infettivi, perché non nebulizzare semplicemente un campione nelle gabbie degli animali in modo che lo inalino? Ancora una volta, tali esperimenti vengono evitati affinché i virologi non si smentiscano per quanto riguarda le affermazioni sul contagio che coinvolgono le particelle immaginarie. 

Il ruolo del sequenziamento metagenomico

Con tutti i fallimenti nella coltura dei virus postulati, la virologia moderna ora privilegia la metagenomica diretta di campioni grezzi, spesso con sequenziamento shotgun e successiva manipolazione artificiale in silico. 

Nessuno dei virologi dimostra che le sequenze sono di natura virale quando assembla il primissimo modello e dichiara di aver scoperto un virus patogeno. 

In nessun momento nessuno di loro purifica le presunte particelle virali per dimostrare la loro relazione con le sequenze. 

Il processo di metagenomica consente l'invenzione de novo di tali sequenze virali e ha permesso alla giostra della virologia di continuare a girare nel XXI secolo.

Conclusione

Il documento sostiene che la virologia non è riuscita a fornire prove scientifiche dell'esistenza di virus patogeni. Le metodologie utilizzate dai virologi sono fallaci e basate su un ragionamento circolare. Il documento invita a un riesame critico dell'ipotesi del virus e a un abbandono delle pratiche antiscientifiche della virologia.
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Revisione dettagliata del documento "Addio alla virologia (edizione per esperti)" del Dr. Mark Bailey

Questo documento fornisce una revisione dettagliata dei temi principali e dei concetti chiave presentati nel saggio del Dr. Mark Bailey "Addio alla virologia (edizione per esperti)". Il saggio si propone di confutare l'esistenza dei virus patogeni e la loro presunta capacità di causare malattie, concentrandosi in particolare sul caso del SARS-CoV-2.

Temi principali:

1.
Mancanza di isolamento e purificazione virale: Il Dr. Bailey sostiene che i virologi non sono mai riusciti a isolare e purificare particelle virali direttamente dai tessuti degli organismi affetti da presunte malattie "virali". Cita l'incapacità di ottenere particelle virali intatte tramite centrifugazione a gradiente di densità, il gold standard scientifico per dimostrare l'esistenza di un virus.

"La centrifugazione a gradiente di densità è la tecnica standard scientificamente richiesta per la dimostrazione dell'esistenza di un virus. Nonostante il fatto che questo metodo sia descritto in tutti i manuali di microbiologia come la "tecnica di isolamento del virus", non viene mai applicato in esperimenti volti a dimostrare l'esistenza di virus patogeni." - Dr. Stefan Lanka, 2015.

2.
Uso improprio della terminologia scientifica: Il Dr. Bailey critica i virologi per aver distorto il significato di termini scientifici chiave come "isolamento" e "purificazione" per adattarli alle loro esigenze. Ad esempio, sostiene che il termine "isolato" viene utilizzato in virologia senza la necessaria dimostrazione fisica dell'esistenza delle particelle virali.

"In virologia, mentre la purificazione conserva il suo significato quotidiano, "isolamento" è un termine opportunistico che i virologi assegnano ai dati che sostengono siano la prova dell'esistenza di un particolare virus." - The Perth Group, 2017.

3.
Mancanza di controlli validi: Il Dr. Bailey evidenzia la mancanza di controlli validi negli esperimenti virologici, mettendo in dubbio la validità scientifica delle loro conclusioni. Sostiene che, senza adeguati gruppi di controllo, non è possibile attribuire con certezza gli effetti osservati alla presenza del presunto virus.

"Se sono stati utilizzati gruppi di controllo, si prega di elencare i dettagli dei gruppi di controllo." - Richiesta FOIA al CDC riguardo gli esperimenti di coltura cellulare per SARS-CoV-2.

4.
Creazione di genomi virali "in silico": Il Dr. Bailey descrive come i genomi virali vengono assemblati "in silico", utilizzando frammenti genetici di origine non verificata. Sostiene che questi genomi non rappresentano entità fisiche reali e che la loro creazione si basa su un ragionamento circolare e su modelli computerizzati.

"È una tecnologia guidata, non una scienza guidata... E hanno inventato una sequenza e poi hanno deciso che avevano scoperto un "virus", anche se non hanno mai toccato un virus, e hanno detto che era la causa della polmonite di questo ragazzo." - Dr. David Rasnick, sulla "scoperta" del SARS-CoV-2 da parte di Fan Wu et al.

5.
Il ruolo della PCR nella frode COVID-19: Il Dr. Bailey critica l'uso della PCR come strumento diagnostico per il COVID-19, sottolineando la mancanza di validazione clinica e l'incapacità intrinseca della tecnica di determinare la provenienza o la rilevanza dei sequenze genetiche amplificate.

"Non credo che si possa usare male la PCR, no, ma i risultati, l'interpretazione di essa [viene usata male]." - Dr. Kary Mullis, inventore della PCR, 1993.

Conclusioni:

Il Dr. Bailey conclude che la virologia, come campo di studio, si basa su presupposti non dimostrati e su un uso improprio del metodo scientifico. Invita a un "addio" alla virologia e alle sue pratiche pseudoscientifiche, sostenendo che la paura dei virus è infondata e che l'umanità dovrebbe liberarsi da queste paure inutili.

Punti di forza:

Il saggio del Dr. Bailey offre una critica dettagliata e tecnica della virologia, basandosi su fonti primarie e su una profonda conoscenza della letteratura scientifica.

Mette in luce importanti questioni metodologiche che meritano un'attenta considerazione da parte della comunità scientifica.

Invita a un dibattito aperto e trasparente sulla validità del modello virale e sulla sua influenza sulle politiche sanitarie.

In sintesi, "Addio alla virologia" rappresenta una sfida provocatoria al dogma scientifico dominante. Sebbene controverso, il saggio solleva questioni importanti che meritano un'attenta riflessione e un dibattito scientifico rigoroso.
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Il documento fornito si concentra sulla confutazione dell'esistenza di virus patogeni, utilizzando SARS-CoV-2 come caso di studio. Sostiene che la virologia, il campo che studia i virus, non è riuscita a fornire prove scientifiche a sostegno delle sue affermazioni. Il saggio critica i metodi impiegati dai virologi, in particolare l'incapacità di isolare le particelle virali dai tessuti degli organismi malati.

Personaggi principali

Il documento cita diversi individui coinvolti nella ricerca e nel dibattito sui virus. Ecco alcuni dei personaggi chiave:

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Dr. Mark Bailey: L'autore del saggio. È un ricercatore nel campo della microbiologia, dell'industria medica e della salute che ha lavorato nella pratica medica, compresi gli studi clinici, per due decenni. Sostiene che la virologia non è una disciplina scientifica e che l'esistenza dei virus patogeni non è stata dimostrata.

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Dr. Siouxsie Wiles: Una virologa neozelandese e sostenitrice dei metodi tradizionali di "isolamento" virale. Bailey critica Wiles per la sua difesa di queste pratiche, che secondo lui sono fuorvianti e non scientifiche.

● 
Dr. Stefan Lanka: Un virologo tedesco che mette in discussione l'esistenza dei virus. Lanka è citato nel saggio per la sua affermazione che i metodi standard di isolamento virale non sono mai stati applicati in esperimenti destinati a dimostrare l'esistenza di virus patogeni.

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Professor Stephen Busby: Un esperto di PCR che ha sviluppato le linee guida MIQE per l'uso della PCR. Bailey critica Busby per il suo sostegno all'uso della PCR come strumento diagnostico, nonostante i suoi limiti e la mancanza di convalida clinica per i protocolli SARS-CoV-2.

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Dr. David Rasnick: Un biochimico che mette in discussione l'isolamento e l'identificazione di SARS-CoV-2. Rasnick è citato per la sua affermazione che la "scoperta" di SARS-CoV-2 da parte di Fan Wu et al. si è basata sulla meta-trascrittomica, che secondo lui è guidata dalla tecnologia e non dalla scienza.

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Fan Wu et al.: Un gruppo di ricercatori cinesi che ha pubblicato uno dei primi articoli che descrivono il sequenziamento del genoma di SARS-CoV-2. Bailey critica il loro lavoro, sostenendo che non sono riusciti a isolare fisicamente alcun virus e che si sono basati su confronti genomici per identificare il virus.

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Peng Zhou et al.: Un altro gruppo di ricercatori cinesi che hanno pubblicato un documento che descrive l'isolamento e la caratterizzazione di SARS-CoV-2. Bailey critica anche il loro lavoro, sostenendo che non sono riusciti a fornire prove sufficienti per l'isolamento e la purificazione del virus.

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Professor Vincent Racaniello: Un virologo che Bailey critica per le sue definizioni imprecise di termini scientifici come "isolato" e "purificato".

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Dr. Marica Grossegesse: Una ricercatrice presso l'Istituto Robert Koch che ha affermato di aver purificato le particelle di SARS mediante centrifugazione in gradiente di densità. Bailey mette in discussione la sua affermazione, sostenendo che non ha fornito prove sufficienti a sostegno.

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Professor Marc Van Ranst: Un virologo belga che Bailey critica per le sue affermazioni sulla purificazione del virus. Van Ranst è citato per aver affermato che "nessuno scienziato dubita dell'esistenza di SARS-CoV-2", una dichiarazione che Bailey trova allarmante data la mancanza di prove a sostegno.

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Dr. Sin Hang Lee: Un patologo/virologo che ha affermato di aver fornito "prove inconfutabili" dell'esistenza di SARS-CoV-2 mediante sequenziamento Sanger. Bailey critica il suo lavoro, sostenendo che si basa su un'interpretazione errata dei dati di sequenziamento e che non affronta la questione fondamentale della provenienza delle sequenze genetiche.

   Il documento discute anche il ruolo di varie organizzazioni, tra cui l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) e l'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA), nella risposta alla pandemia di COVID-19. Bailey critica queste organizzazioni per aver perpetrato la frode COVID-19, sostenendo che si sono basate su prove scientifiche insufficienti per giustificare le loro raccomandazioni e interventi.

   Nel complesso, il documento presenta una forte critica della virologia come campo scientifico, sostenendo che le sue affermazioni sull'esistenza di virus patogeni non sono supportate da prove concrete. Sostiene che i metodi impiegati dai virologi sono fuorvianti e non scientifici e che l'intera premessa della virologia si basa su un ragionamento circolare.

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