WISSENSCHAFFTPLUS
Magazine
01/2020 - estratto
L'idea
sbagliata del virus
Morbillo
come esempio
Dottor
Stefan Lanka
Traduzione
italiana di Marco Saba
Contrariamente
a quanto crede la maggior parte delle persone, i virus patogeni non
esistono. Le affermazioni sull'esistenza di virus e malattie virali
si basano su interpretazioni storiche errate e non, come pensavo in
passato, su frodi o inganni deliberati.
Ora
abbiamo scoperte e spiegazioni nuove, migliori – e, nel senso
positivo della parola, "scientifiche"-- sull'origine, la
terapia e la prevenzione di molte malattie, alcune delle quali sono
ancora oggi chiamate "virali".
Il
fenomeno della simultanea o successiva comparsa di sintomi in persone
diverse, che è stato fino ad ora interpretato come contagio e che si
riteneva fosse causato dalla trasmissione di agenti patogeni, è ora
comprensibile, anche facilmente, grazie a nuove scoperte. Così, ora
abbiamo una nuova visione della vita (che in realtà è una vecchia
visione) e dell'integrazione cosmologica dei processi biologici.
La
prospettiva “nuova”, ma in realtà solo riscoperta, poteva avere
origine solo al di fuori della “scienza” ufficiale; una delle
ragioni è che le persone coinvolte nelle istituzioni scientifiche
non adempiono al loro primo e più importante dovere scientifico:
dubitare e mettere in discussione permanentemente tutto. Altrimenti,
avrebbero già scoperto che il fraintendimento era già in atto da
molto tempo ed era diventato un dogma solo per mezzo di attività non
scientifiche negli anni 1858, 1953 e 1954.
La
transizione verso una nuova spiegazione della salute, della malattia
e della guarigione avrà successo solo finché tutti i terapisti e
gli scienziati interessati ci si potranno salvare la faccia. Dalla
storia e all'interno della nuova prospettiva sulla biologia e la
vita, ora abbiamo anche spiegazioni sulle emozioni, l’ignoranza e
tutti i tipi di comportamento umano. Questo è il secondo messaggio
ottimistico. Voltarsi e perdonare gli errori del passato può
avvenire in modo ancora più efficace, più si capisce cosa è
successo e si impara per il futuro.
Sono
consapevole che per tutte le persone direttamente coinvolte, quali
medici, virologi, operatori sanitari, e soprattutto per le persone
colpite dal sistema, che soffrono di diagnosi errate o che hanno
addirittura perso parenti a causa di esse, può essere difficile
accettare intellettualmente la spiegazione della realtà che offrirò
in questo articolo. Affinché la teoria dei germi non sviluppi uno
slancio pericoloso, come nel caso di AIDS, BSE, SARS, MERS, Corona e
vari altri casi di influenza animale, o addirittura conduca a un
guasto dell'ordine pubblico, chiedo cortesemente a tutte le persone –
che stanno scoprendo solo ora i fatti sulla “non esistenza” dei
presunti virus – di discutere l'argomento in maniera oggettiva e
priva di emozioni.
La
situazione attuale
Tutte
le affermazioni sui virus come agenti patogeni sono sbagliate e si
basano su interpretazioni errate facilmente riconoscibili,
comprensibili e verificabili. Le vere cause di malattie e fenomeni
ascrivibili ai virus sono già state scoperte e ricercate; questa
conoscenza è ora disponibile. Tutti coloro che pensano di lavorare
con i virus nei laboratori stanno effettivamente lavorando con
particelle tipiche di specifici tessuti o cellule morenti che sono
stati preparate in un modo speciale. Credono che quei tessuti e
cellule stiano morendo perché sono state infettati da un virus.
In
realtà, quei tessuti e cellule dei preparati stanno morendo perché
sono state affamate e avvelenate come conseguenza degli esperimenti
in laboratorio.
I
virologi credono principalmente nell'esistenza di virus, perché
aggiungono sangue, saliva o altri fluidi corporei presumibilmente
"infetti" al tessuto e alla coltura cellulare, e questo, va
sottolineato, dopo aver ritirato i nutrienti dalla rispettiva coltura
cellulare e dopo aver iniziato ad avvelenarla con antibiotici
tossici. Credono che la coltura cellulare venga poi uccisa dai virus.
L'intuizione chiave, tuttavia, è che la morte del tessuto e delle
cellule avviene esattamente nello stesso modo di quando non viene
aggiunto alcun materiale genetico "infetto". Apparentemente
i virologi non si sono accorti di questo fatto! Secondo la logica
scientifica più elementare e le regole di condotta scientifica,
avrebbero dovuto essere effettuati esperimenti di controllo. Al fine
di confermare il metodo recentemente scoperto della cosiddetta
"propagazione del virus", al fine di vedere se non era il
metodo stesso a causare o falsificare il risultato, gli scienziati
avrebbero dovuto eseguire ulteriori esperimenti, chiamati esperimenti
di controllo negativo, in cui aggiungerebbero sostanze sterili o
sostanze provenienti da persone e animali sani alla coltura
cellulare. Questo, ovviamente, per verificare se non è il metodo
stesso a produrre e falsificare i risultati.
Questi
esperimenti di controllo non sono mai stati condotti dalla "scienza"
ufficiale fino ad oggi. Durante la sperimentazione sul virus del
morbillo, ho incaricato un laboratorio indipendente di eseguire
questi esperimenti di controllo e il risultato è stato che i tessuti
e le cellule muoiono, a causa delle condizioni di laboratorio,
esattamente allo stesso modo di quando vengono a contatto con
materiale presumibilmente "infetto".
L'intero
scopo degli esperimenti di controllo è escludere la possibilità che
sia il metodo o la tecnica applicata a causare il risultato. Gli
esperimenti di controllo, quindi, sono il più alto dovere della
scienza e anche la base esclusiva per affermare che la propria
conclusione è scientifica. Durante il processo contro il virus del
morbillo è stato l'esperto legalmente nominato – il Dr.
Podbielski, vedi più avanti in questo articolo – ad aver affermato
che le
pubblicazioni cruciali per l'intera scienza della virologia non
contengono esperimenti di controllo.
Da ciò possiamo concludere che i rispettivi scienziati hanno
lavorato in modo estremamente antiscientifico, e questo senza nemmeno
accorgersene.
Questo
approccio completamente antiscientifico ebbe origine nel giugno
1954,
quando fu pubblicato un articolo
speculativo non scientifico e confutabile,
secondo il quale la morte di tessuto in una provetta era considerata
una possibile prova della presenza di un virus. Sei mesi dopo, il 10
dicembre 1954, l'autore principale di questo parere ricevette il
Premio
Nobel per la Medicina
per un'altra teoria altrettanto speculativa. La speculazione
del giugno 1954 fu poi elevata a fatto
scientifico
grazie a questa distinzione [1] e divenne un
dogma che non è mai stato contestato
fino a questa data. Dal giugno 1954, la morte di tessuti e cellule in
una provetta è stata considerata una prova certa dell'esistenza di
un virus.
La
prova apparente dell'esistenza di virus
La
morte di tessuti / cellule è anche considerata come l'isolamento di
un virus, perché si afferma che qualcosa dall'esterno, da un altro
organismo, è stato presumibilmente portato in laboratorio. Il
fatto è – e rimane – che un virus non è mai stato isolato
secondo il significato della parola isolamento, e non è mai stato
fotografato e biochimicamente caratterizzato come una struttura unica
nel suo genere.
Le micrografie elettroniche dei presunti virus, ad esempio, mostrano
in realtà solo particelle cellulari di tessuti e cellule morenti, e
la maggior parte delle foto mostra solo un modello
creato a computer
(CGI - immagini generate al computer). Poiché le parti coinvolte
CREDONO che i tessuti e le cellule morenti si trasformino in virus,
anche la loro morte è considerata una propagazione del virus. Le
parti coinvolte lo credono ancora perché lo scopritore di questo
metodo è stato insignito del Premio Nobel e le sue carte rimangono
le carte di riferimento sui "virus". Maggiori informazioni
su questo di seguito.
È
importante ricordare che questa miscela non purificata composta da
tessuti morenti e cellule di scimmie, feti bovini e antibiotici
tossici, viene utilizzata anche come vaccino "vivo", perché
si suppone che sia composta da virus "attenuati". La morte
di tessuti e cellule – a causa della fame e dell'avvelenamento e
non a causa di una presunta infezione – è stata continuamente
interpretata erroneamente come prova dell'esistenza di virus, come
prova del loro isolamento e come prova della loro propagazione.
Pertanto,
la miscela tossica risultante piena di proteine estranee, acidi
nucleici estranei (DNA / RNA), antibiotici citotossici, microbi e
spore di tutti i tipi, viene etichettata come "vaccino vivo".
Viene impiantato nei bambini attraverso la vaccinazione
principalmente nei muscoli, in una quantità che, se iniettata nelle
vene, porterebbe immediatamente a morte certa. Solo le persone
ignoranti che si fidano ciecamente delle autorità statali che stanno
“testando” e approvando i vaccini possono considerare la
vaccinazione come una “piccola puntura innocua”. I fatti
verificabili dimostrano il pericolo e la negligenza di questi
scienziati e politici, che affermano che i vaccini sono sicuri, hanno
pochi o nessun effetto collaterale e ci proteggerebbero da una
malattia. Nessuna di queste affermazioni è vera e scientifica, al
contrario: su precise analisi scientifiche si scopre che i vaccini
sono inutili e la rispettiva letteratura ammette la mancanza di
qualsiasi evidenza a loro favore. [2]
Le
singole molecole vengono estratte dai componenti dei tessuti e delle
cellule morte, vengono interpretate erroneamente come parte di un
virus e vengono teoreticamente riunite in un modello di virus. Va
sottolineato che un virus vero e completo non compare da nessuna
parte in tutta la letteratura “scientifica”. Questo perché il
processo per arrivare a una tale descrizione non è fatto con alcun
metodo scientifico, ma puramente per consenso, in cui i partecipanti
discutono tradizionalmente per anni su quali pezzi di codice genetico
“appartengono” al “virus” e quali i pezzi no. Nel caso del
virus del morbillo, ad esempio, ci sono voluti diversi decenni.
Sorprendentemente, nel caso dell'apparentemente nuovo China
Coronavirus 2019 (2019-nCoV, nel frattempo ribattezzato), questo
processo di ricerca del consenso è durato solo pochi clic del mouse.
Anche
con pochi clic del mouse, un programma può creare qualsiasi virus
unendo molecole di brevi parti di acidi nucleici da tessuti morti e
cellule con una determinata composizione biochimica, disponendole
così come desiderato in un genotipo più lungo che viene poi
dichiarato di essere il genoma completo del nuovo virus. In realtà,
nemmeno questa manipolazione, chiamata “allineamento”, può
portare al materiale genetico “completo” di un virus che potrebbe
poi essere chiamato il suo genoma. In questo processo di costruzione
teorica dei cosiddetti "filamenti di DNA virale o RNA virale",
quelle sequenze che non si adattano vengono "smussate" e
vengono
aggiunte
quelle mancanti. Viene
così inventata una sequenza di RNA o DNA che non esiste nella realtà
e che non è mai stata scoperta e scientificamente dimostrata nel suo
insieme.
In
poche parole: da brevi frammenti, teoricamente e secondo un modello
di DNA virale o filamento di RNA, viene teoricamente fabbricato anche
un pezzo più grande, che in realtà non esiste. Ad esempio, la
costruzione "concettuale" del "filamento di RNA"
del virus del morbillo con i suoi brevi frammenti di particelle
cellulari manca di più della metà delle sequenze genetiche che
rappresenterebbero un virus completo. Questi sono in parte creati
artificialmente con metodi biochimici e il resto è semplicemente
inventato. [3]
Gli
scienziati cinesi, che ora affermano che gli acidi nucleici da cui è
stato teoricamente costruito il genoma del nuovo
China-Coronavirus-2019 [4] provengono probabilmente da serpenti
velenosi, sono altrettanto vittime del malinteso globale sui "virus"
quanto lo siamo noi tutti.
Più
le sequenze genetiche virali vengono inventate nel modo suddetto, più
si “scoprono” somiglianze con tutto. In quanto tale, e abbastanza
ironicamente, c'è un metodo per l'errore. Gran parte della nostra
scienza accademica funziona in questo modo: una teoria è inventata,
è sempre discussa all'interno della teoria stessa (NdT: e
all’interno del gruppo degli esperti autorizzati),
la chiamano scienza e affermano che questa rappresenta la realtà. In
realtà, rappresenta solo la teoria postulata (Ndt: e
non verificata empiricamente, ovvero
sperimentalmente nella reltà).
[5]
I
test sui virus
A
causa della mancanza di esperimenti di controllo negativo, non è
ancora venuto in mente agli scienziati coinvolti che tutti i test per
"virus" risulteranno in un certo numero di "positivi",
a seconda della sensibilità della calibrazione dell'apparecchiatura
di prova. I modelli che vengono utilizzati nei test, che
presumibilmente trovano "virus", non provengono da "virus",
ma piuttosto da tessuti, cellule e siero fetale (sangue senza
componenti specifici) provenienti da animali, principalmente scimmie
e vitelli. Poiché questi animali sono biochimicamente molto simili a
noi umani, è chiaro che tali particelle, che vengono interpretate
erroneamente come particelle virali, possono essere trovate in tutti
gli esseri umani per mezzo di "test virali". Alcuni "virus"
e i loro vaccini – sebbene non il "virus" del morbillo –
provengano in realtà da feti umani abortiti. È particolarmente
illuminante qui che tutti i test rilevano molecole che esistono in
ogni essere umano e che i vaccini possono causare reazioni allergiche
particolarmente pericolose, che sono state chiamate "malattie
autoimmuni".
L'utilizzo
del siero fetale, considerato tessuto “liquido”, rallenta la
morte delle cellule e dei tessuti in esame al punto che, senza di
esso, la maggior parte di questi esperimenti non potrebbe mai essere
effettuata in primo luogo. A questi serve solo l'impiego del siero
fetale: né il siero proveniente da scienziati viventi adulti, né
qualsiasi altro prodotto di sintesi può essere un sostituto. Uno dei
componenti più contaminati e impuri dei vaccini è il siero fetale
bovino, senza il quale i tessuti e le cellule in laboratorio non
crescono affatto o non crescono abbastanza velocemente, e che viene
estratto nel modo più raccapricciante dai feti senza anestesia.
Contiene tutti i tipi di microbi conosciuti e sconosciuti, le loro
spore e un numero enorme di proteine sconosciute. Oltre alle
particelle del tessuto renale di scimmia, sono anche particelle di
questo siero fetale che gli scienziati stanno estraendo e analizzando
quando ritengono di mettere insieme un "virus", che non
esiste e non è mai stato dimostrato in tutta la letteratura
"scientifica" nel suo complesso come
"virus".
Poiché
i vaccini sono fabbricati esclusivamente sulla base di queste
sostanze, questo spiega perché sono soprattutto le persone vaccinate
a risultare “positive” a tutti questi “virus” immaginari da
cui vengono prodotti i vaccini. I test reagiscono solo alle
particelle animali dei presunti virus, proteine
animali
o acidi nucleici che sono spesso identici o molto simili alle
proteine e agli acidi nucleici umani. I test antivirus non trovano
niente di specifico, sicuramente niente di “virale” e per questo
non valgono nulla. Le conseguenze, tuttavia, come abbiamo visto con
Ebola, HIV, influenza, ecc., sono
che le persone si paralizzano dalla paura e spesso muoiono a causa di
un
trattamento molto pericoloso.
È
interessante notare che nessun cosiddetto "test antivirus"
ha un risultato "sì" o "no", piuttosto sono
calibrati in modo da poter essere interpretati come "positivi"
solo dopo che è stato raggiunto un determinato livello di
concentrazione. Quindi, si possono arbitrariamente testare "positivi"
solo poche persone, molte persone, nessuna o tutte le persone e gli
animali, secondo la calibrazione del kit di test. La dimensione di
tutta questa illusione scientifica diventa chiara non appena
comprendiamo che sintomi altrimenti abbastanza "normali"
vengono diagnosticati solo come AIDS, ESB, influenza, morbillo ecc.
se c'è un test "positivo" per questo.
Dettagli
cruciali
Fino
al 1952, i virologi credevano che un virus fosse una proteina tossica
o un enzima che avvelenava direttamente il corpo, e che in qualche
modo fosse moltiplicato dal corpo stesso e si sarebbe diffuso nel
corpo così come tra le persone e tra gli animali. La medicina e la
scienza abbandonarono questa idea nel 1951, perché il sospetto virus
non era mai stato visto al microscopio elettronico e, soprattutto,
non erano mai stati effettuati esperimenti di controllo. È stato
riconosciuto che anche animali, organi e tessuti sani avrebbero
rilasciato gli stessi prodotti di decomposizione durante il processo
di decomposizione che erano stati precedentemente interpretati
erroneamente come "virus". La virologia si era confutata da
sola.
[6]
Tuttavia,
quando la moglie del successivo vincitore del premio Nobel, Crick,
disegnò una doppia elica e questo disegno fu pubblicato sulla famosa
rivista scientifica Nature come un presunto modello scientificamente
sviluppato del presunto DNA, iniziò una nuova campagna pubblicitaria
di grande successo, la
cosiddetta
genetica molecolare. Da quel momento in poi, si pensava che le cause
della malattia fossero nei geni. L'idea di un virus è cambiata e,
durante una
notte, un virus non era più una tossina, ma piuttosto una sequenza
genetica pericolosa, un DNA pericoloso, un filamento virale
pericoloso ecc. Questa nuova virologia genetica è stata fondata da
giovani chimici che non avevano idea di biologia e medicina, ma
avevano soldi illimitati per la ricerca. E molto probabilmente non
sapevano che la vecchia virologia si era già confutata e si era
arresa da
sola.
Da
oltre 2000 anni si dice: "Perdonali, perché non sanno quello
che fanno". Dal 1995, da quando abbiamo posto le domande sulle
prove e pubblicato le risposte, possiamo aggiungere: "Perché
non possono ammettere che ciò che hanno imparato e praticato non è
vero e, e ancora
più grave,
che è pericoloso e persino letale ". Poiché nessuno fino ad
ora ha capito l'intero contesto e ha avuto il coraggio di dire la
verità, ora abbiamo ancora più "spiriti maligni" (citando
Goethe) e ipotesi sussidiarie, come il "sistema immunitario"
o "l'epigenetica", solo per mantenere teorie fittizie.
Così,
l'idea dei virus indefiniti è stata derivata per la prima volta
dalla logica forzata della teoria della cellula del veleno (virus, in
lat.) della malattia, che è stata elevata a dogma nel 1858. Poi
l'idea di batteri patogeni, poi di tossine batteriche, poi di virus
tossici, fino all'abbandono di questa idea nel 1952. Dal 1953 in poi,
l'idea di Virchow di un veleno per malattie divenne l'idea dei
virus genici, da qui l'idea dei geni del cancro, la “guerra contro
il cancro”, fondata nell'era Nixon e più tardi l'idea dei geni per
tutte le possibili caratteristiche. Tutte le idee sul gene sono state
ampiamente
e completamente confutate nel 2000, con la pubblicazione dei dati
contraddittori del cosiddetto Progetto Genoma Umano, l'imbarazzante
affermazione che l'intero genoma umano era stato letto, anche se per
più
della metà era
stato completamente inventato.
[7]
Ancora oggi, la popolazione non è consapevole del fatto che è
comprensibilmente molto difficile, per gli accademici coinvolti, di
ammettere
le
loro
responsabilità
in
un tale epocale sviluppo malsano.
I
cosiddetti mangiatori di batteri
La
fonte dell'idea di un virus genetico nell'uomo, negli animali e nelle
piante, che ha iniziato a svilupparsi dal 1953 in poi, sono stati i
cosiddetti mangiatori di batteri, chiamati (batterio)fagi,
che avevano attirato l'attenzione degli scienziati dal 1915. Dal 1938
in poi, quando i microscopi elettronici disponibili in commercio
furono applicati nella ricerca, questi fagi potevano essere
fotografati, isolati come particelle intere, e tutti i loro
componenti potevano essere determinati e caratterizzati
biochimicamente. Questo è reale e non può essere contestato.
Isolarle, cioè concentrare le particelle e separarle da tutti gli
altri componenti (= isolamento), fotografarle immediatamente allo
stato isolato e caratterizzarle biochimicamente tutte in una volta –
questo però non è mai successo con i presunti virus di esseri
umani, animali e piante, perché questi non esistono.
Gli
scienziati che hanno condotto ricerche su batteri e fagi, che hanno
lavorato con le strutture esistenti, hanno fornito un modello di come
potrebbero apparire i virus umani, animali e vegetali. Tuttavia, gli
"esperti di fagi" hanno trascurato dalla loro
interpretazione errata, dei fagi come mangiatori di batteri, che il
fenomeno della formazione di queste particelle è causato
dall'estrema consanguineità dei batteri. Questo effetto, cioè la
formazione e il rilascio di fagi (mangiatori di batteri, noti anche
come virus
batterici),
non avviene tra i batteri puri, appena estratti da un organismo o
dall'ambiente. Quando i loro nutrienti vengono ritirati lentamente o
le loro condizioni di vita diventano impossibili, i batteri normali –
cioè i batteri che non vengono coltivati in laboratorio – creano
le forme di sopravvivenza conosciute, le spore, che possono
sopravvivere a lungo o anche “eternamente”. Dalle spore compaiono
nuovi batteri, non appena le condizioni di vita migliorano.
Tuttavia,
i batteri isolati, se coltivati in laboratorio, perdono tutte le
caratteristiche e le capacità. Molti di loro non muoiono
automaticamente attraverso questo in-breeding, ma piuttosto si
trasformano improvvisamente e completamente in piccole particelle,
che nella prospettiva della teoria del "bene contro il male",
sono state interpretate erroneamente come mangiatori di batteri. In
realtà, i batteri hanno origine da questi precisi
"fagi" e si trasformano nuovamente in queste forme di vita
quando le condizioni vitali
normali
non sono più disponibili. Günther Enderlein (1827-1968) descrisse
esattamente questi processi più di un secolo fa: come i batteri
appaiono da strutture invisibili, il loro sviluppo in forme più
complesse e viceversa. Ecco perché Enderlein non era d'accordo con
la teoria cellulare, secondo la quale la vita appare dalle cellule ed
è organizzata a livello cellulare. [8] Da giovane studente, io
stesso ho isolato una simile struttura "fagica" da un'alga
marina. e credeva a quel tempo di aver scoperto il primo virus
innocuo, il primo "sistema ospite virale"
stabile. [9]
L'idea,
inoltre, che i batteri esistano come singoli organismi vitali, che
possono esistere da soli senza altre forme di vita, non è corretta.
In forma isolata, muoiono automaticamente dopo un po 'di tempo. Agli
scienziati questo non è mai venuto in mente, perché dopo un
"isolamento" riuscito di un batterio, una parte di esso è
congelata e può essere lavorata in laboratorio decenni dopo. L'idea
che i batteri siano strutture indipendenti viventi che possono
sopravvivere da sole è un artefatto di laboratorio,
un'interpretazione errata.
Pertanto,
l'affermazione che viene fatta sulla base di quel mito, che i batteri
sono immortali, è quindi falsa. I batteri sono immortali solo in
simbiosi con un numero enorme di altri batteri, funghi e
probabilmente molte altre forme di vita sconosciute e difficili da
caratterizzare, come ad esempio l'ameba. Amebe, batteri e funghi
formano spore non appena il loro ambiente di vita scompare e
riemergono una volta che le condizioni di vita ritornano. Se lo si
confronta con gli esseri umani, abbiamo la stessa prospettiva: senza
un ambiente vitale,
da – e con il quale – viviamo, nulla può esistere.
Tuttavia,
queste scoperte vanno molto più in profondità. Non solo l'intero
concetto di specie si sta dissolvendo, ma anche l'idea e
l'affermazione sulla presunta esistenza di materia morta. Le
osservazioni e le conclusioni su una "materia attiva"
vivente (come la chiamano i fisici) vengono liquidate come vitalismo
non scientifico. Ci sono prove considerevoli, tuttavia, che tutti
quegli elementi che l' "opinione dominante" nella "scienza"
non considera vivi, in realtà si originano e si sviluppano dalla
membrana dell'acqua, cioè la "Ursubstanz" [10] , o la
fonte
primordiale della vita. Questi elementi creano quindi gli acidi
nucleici e attorno agli acidi nucleici creano la vita biologica sotto
forma di amebe, batteri, tardigradi e forme di vita sempre più
complesse. Abbiamo due distinte conferme su questa prospettiva. Una
di queste
può essere osservato da ogni persona per se stesso come per gli
altri, cioè che la vita biologica nella forma del nostro corpo è in
realtà una materializzazione degli elementi di una coscienza
esistente. Possiamo nominarli e conosciamo il modo esatto in cui i
nostri organi e la nostra psiche interagiscono e si influenzano a
vicenda attraverso le informazioni. È noto, ad esempio, che una
singola parola può danneggiare o risolvere un conflitto. Possiamo
verificare tutti questi aspetti perché prevedibili. Pertanto, i tre
criteri della ricerca scientifica sono soddisfatti. [11] Questo è
importante, perché questi risultati e la conoscenza di come si
relazionano gli uni agli altri ci liberano dalla paura e dalla
mentalità del "bene contro il male" che induce alla paura
e ciò che è ancora più importante: i modelli comportamentali
ammalanti
che
ne derivano. Queste scoperte scientifiche rivelatrici chiariscono
anche i processi di malattia, guarigione, "crisi di guarigione",
guarigione sospesa e il fenomeno delle malattie successive (noto
anche come il vecchio concetto di "contagio"). Virus, è
ora di partire.
[12]
L'incubo
della scienza materialistica, quindi, sembra avverarsi: anche la
materia apparentemente morta è viva, è vitale. Il vitalismo,
secondo il quale c'è una forza vitale in tutte le cose, fu
contestato dai filosofi greci Democrito ed Epicurio e dai seguaci
della loro dottrina. Il loro argomento principale era che volevano
castigare qualsiasi abuso di fede e impedirne la ripetizione. La loro
intenzione era apparentemente buona. Tuttavia, ignorarono che negando
i concetti di coscienza e spirito e tutti i livelli di manifestazione
di queste forze, si trasformarono involontariamente in distruttori
della vita e nemici delle persone.
Queste
interpretazioni “bene contro male” sono state
scoperte e descritte da Silvio Gesell [13] (in generale) e Ivan
Illich [14] (in medicina), e
sono
in continuo aumento [15] a causa della sete di profitto e delle sue
fatali conseguenze. Le conseguenze della costrizione intrinseca del
nostro sistema monetario a una crescita ancora maggiore, persino
permanente, che genera catastrofi cicliche e porta vincitori sempre
più potenti e contemporaneamente un impoverimento e sofferenza in
costante aumento, sono interpretate da tutte le persone coinvolte
come prova di un principio indipendente
del
male, perché queste persone non conoscono i meccanismi intrinseci,
tenaci e matematicamente determinati, del sistema monetario. Sembra
che le persone dalla parte dei vincitori, che sono eticamente
corrette, considerino il profitto generato come
matematicamente obbligatorio e
come
prova della loro devozione ed eccezionalità. Questa non era solo la
base del manicheismo (Mani
era il fondatore babilonese di questa religione, i cui seguaci sono
chiamati Manichei), ma è sempre stata la forza trainante degli
aspetti e degli effetti pericolosi dell'industrializzazione, come
hanno scoperto Max Weber e altri.
Rinascita
della virologia abbandonata nel 1951/52 dal premio Nobel John
Franklin Enders
Abbiamo
spiegato in diversi articoli nella nostra rivista "WissenschafftPlus"
a partire dall'anno 2014 il quadro più ampio dello sviluppo
fuorviante della biologia e della medicina, il dogma insostenibile
della cosiddetta teoria cellulare, che sosteneva che il corpo si
sviluppa dalle cellule e non dai tessuti. La teoria cellulare della
vita, la "patologia cellulare", inventata da Rudolf Virchow
nel 1858, che ad oggi è la base esclusiva della biologia e della
medicina, afferma che tutte le malattie (così come tutta la vita)
hanno origine da una singola cellula, che è in qualche modo
infettata
da un virus, inizia a deteriorarsi e poi propaga quel virus. Due
fatti
decisivi
sono stati
il prerequisito e la base dell'odierna accettazione globale della
patologia cellulare, da cui si sono inevitabilmente sviluppate le
teorie sulle infezioni, le teorie sui geni, le teorie sul sistema
immunitario e sul cancro:
a.
La teoria cellulare è stata implementata solo perché Rudolf Virchow
ha soppresso le
scoperte
cruciali sui tessuti. Le scoperte e le intuizioni relative alla
struttura, alla funzione e all'importanza centrale dei tessuti nella
creazione e nello sviluppo della vita, che erano già note nel 1858,
confutano in modo completo la teoria cellulare e le teorie genetiche,
immunitarie e del cancro che ne derivano. [16]
b.
Le teorie dell'infezione furono stabilite come dogma globale solo
attraverso la politica concreta e l'eugenetica del Terzo Reich. Prima
del 1933, gli scienziati osarono contraddire questa teoria; dopo il
1933, questi scienziati critici furono messi a tacere. [17]
Per
poter lavorare con i “virus” ed effettuare i cosiddetti
esperimenti infettivi, prima che il concetto di virologia venisse
abbandonato nel 1952, i “virologi” furono costretti a sciogliere
e filtrare i tessuti “malati” e putrescenti. Il filtrato
concentrato, così credevano, conteneva un agente patogeno, una
tossina, che pensavano sarebbe stato costantemente prodotto dalle
cellule infette. Fino al 1952, un "virus" era definito come
un veleno patogeno sotto forma di una proteina, che come enzima
causava danni in modo sconosciuto, causava malattie ed era
trasmissibile. Dopo il 1953, anno in cui fu annunciato pubblicamente
il presunto DNA sotto forma di presunta alfa elica, l'idea di un
virus divenne un genotipo maligno avvolto in proteine. Pertanto, tra
il 1952 e il 1954 si verificò un cambio di paradigma per quanto
riguarda l'immagine di un virus.
Sono
stati effettuati “esperimenti infettivi” con animali con i fluidi
filtrati da organismi putrescenti o da fluidi presumibilmente
contenenti le proteine / enzimi che avrebbero dovuto rappresentare il
virus. I risultati avevano lo scopo di dimostrare che un virus era
presente e che avrebbe causato la malattia ad esso attribuita.
Tuttavia, ciò che non viene mai menzionato pubblicamente è che i
sintomi presumibilmente causati negli esseri umani da un virus non
avrebbero mai potuto essere replicati negli esperimenti sugli
animali, invece c'erano sempre solo sintomi "simili", che
poi hanno affermato essere identici alla malattia negli esseri umani.
Tuttavia, niente di tutto questo è mai stato dimostrato
scientificamente.
Ad
oggi, a tutti gli “esperimenti infettivi” mancano gli esperimenti
di controllo, cioè la prova che i sintomi non sono causati dal
“trattamento” stesso
del
materiale genetico nel cosiddetto esperimento “infettivo”. Per
escludere che non fossero i fluidi del tessuto malato a causare i
sintomi, si sarebbe dovuto fare un esperimento identico, solo con
altri fluidi o con fluidi sterilizzati. Tuttavia, non è mai
successo. Finora vengono effettuati esperimenti sugli animali
estremamente crudeli, ad esempio per dimostrare la trasmissibilità
del morbillo; durante questi esperimenti, le scimmie vengono legate e
immobilizzate in una camera a vuoto con un tubo nel naso, quindi gli
scienziati inseriscono i fluidi presumibilmente infetti attraverso
quel tubo nella loro trachea e nei polmoni. Lo stesso identico danno
sarebbe causato da soluzione salina sterile, sangue sterilizzato, pus
o saliva. I sintomi indotti, che sono solo "simili" a
quelli attribuiti al morbillo, vengono poi dichiarati morbillo.
Poiché
i presunti fluidi infetti vengono pressati attraverso un filtro che
presumibilmente filtra i batteri e sono leggermente riscaldati, gli
scienziati affermano che la sofferenza e la morte degli animali in
quegli esperimenti non può essere causata da batteri, ma piuttosto
da "patogeni" più piccoli, i virus. Gli scienziati
interessati hanno convenientemente ignorato il fatto già
riconosciuto a quel tempo che ci sono molti più batteri sconosciuti
di quelli conosciuti, che molti batteri sono resistenti al calore e
che formano spore che non possono essere filtrate. È importante
menzionare qui che non ci sono prove che i batteri causino malattie.
Ovviamente sono spesso presenti nel processo della malattia, come i
vigili del fuoco che spengono l'incendio. I batteri non causano
malattie, ma piuttosto partecipano ai
processi di riparazione biologici significativi. Come per i virus,
l'unica cosiddetta prova del ruolo apparentemente negativo dei
batteri sono gli orribili esperimenti sugli animali che sono
completamente privi di significato, poiché mancano tutti gli
esperimenti di controllo.
Enders
e la
Polio
Fino
all'anno 1949, i "virologi" coltivavano i loro sospetti
"virus" (proteine) posizionando un pezzo di materiale
genetico putrescente, che era stato prelevato da un tessuto
presumibilmente infettato da un virus, su una fetta di tessuto "sano"
dello
stesso tipo. La visibile intensificazione del processo di
putrefazione, trasmessa dal tessuto “malato” a quello “sano”,
è stata interpretata erroneamente come proliferazione e diffusione
del virus, del veleno patogeno. A causa di esperimenti di controllo
con tessuti sani condotti per la prima volta nel 1951, i virologi
scoprirono che ciò che vedevano erano processi abbastanza normali di
decadimento dei tessuti e non un virus che sarebbe stato presente
solo nel tessuto "malato".
Arriva
John Franklin Enders che,
nel
1949, "scoprì" per caso – perché non aveva a
disposizione tessuto nervoso "sano" fresco – che anche
altri tipi di tessuto cominciavano a decomporsi se su di esso veniva
inserito un pezzo di cervello di una persona morta di poliomielite.
In precedenza, i virologi avevano creduto che ogni virus potesse
propagarsi solo nel materiale organico stesso
che
avrebbe anche danneggiato. Per la presunta scoperta che i "virus"
si propagano anche in altri tessuti, che essi
non
danneggiano negli esseri umani vivi, Enders e gli altri accademici
coinvolti furono insigniti del Premio Nobel per la Medicina il 10
giugno 1954.
Da
quel momento in poi, il presunto "virus della poliomielite"
è stato propagato mescolando tessuto e muscoli della pelle fetale
umana con la sostanza cerebrale di persone morte di "poliomielite",
la cui miscela è poi decaduta collettivamente. Il filtrato di questa
miscela, quindi, è stato considerato contenere un "virus".
Il famoso Jonas Salk ha adottato questa idea esatta senza nominare
l'inventore originale.
Salk ha usato il filtrato di tessuto fetale umano in decomposizione
come vaccino contro la poliomielite, il New York Times ha affermato
che il vaccino ha funzionato e sarebbe stato sicuro, e Salk ha
generato milioni di dollari con il vaccino antipolio, senza
condividere nulla con il vero inventore dell'idea di utilizzando feti
umani in decomposizione. [18]
Per
questi motivi, Enders ha lavorato duramente per sviluppare un'altra
tecnica, di cui poteva prendersi il merito fin dall'inizio. Ha scelto
la seconda area più redditizia della teoria dei germi della
malattia, ovvero quella dei sintomi chiamati morbillo. Enders ha
usato le stesse idee e metodi della batteriologia (in cui si era
laureato) e credeva che i fagi fossero i virus dei batteri.
Analogamente
a questa tecnica per dimostrare come i fagi presumibilmente
distruggono i batteri su una capsula di Petri, ha sviluppato una
striscia di tessuto su cui è stato posizionato il fluido
presumibilmente infetto. Analogamente alla morte dei batteri, la
morte della striscia di tessuto è stata dichiarata essere allo
stesso tempo la presenza del sospetto virus, la prova della sua
esistenza, del suo isolamento e della sua moltiplicazione. Questo
preciso protocollo è ancora oggi applicato nel caso del morbillo e,
leggermente modificato, come “prova” di tutti i virus patogeni.
[19] La miscela di cellule / tessuti morenti o morti è ora chiamata
"vaccino vivo". Se nei vaccini vengono utilizzate singole
particelle di tessuto morto o molecole prodotte sinteticamente, gli
esperti lo chiamano "vaccino ucciso" o "vaccino
inattivato".
Enders
ha accusato del
numero sorprendentemente elevato di morti e feriti che il vaccino
contro la poliomielite Salk ha causato nella popolazione, la
contaminazione del vaccino con virus umani sconosciuti, motivo per
cui ha lavorato nel suo laboratorio con tessuti di reni di scimmia e
siero fetale di cavalli e vitelli abortiti.
Ci
sono quattro differenze sorprendenti e cruciali tra le prove dei
batteriofagi esistenti e le presunte prove di Enders degli ipotetici
"virus" negli esseri umani e negli animali. Queste
differenze chiariscono i presupposti sbagliati di Enders, dal momento
che ha completamente dimenticato i suoi dubbi espressi in precedenza,
una volta ricevuto il premio Nobel, e così ha guidato tutti i suoi
colleghi e di conseguenza il mondo intero (vedi il panico Corona)
sulla strada sbagliata .. .. Ovvero:
esattamente la stessa cosa che sta accadendo ora, con il panico
Corona. Il mondo intero, tranne un grazioso ma ostinato villaggio
schwabiano vicino al lago di Costanza (dove vive il dottor Lanka,
nota del traduttore):
1.
I (batterio)fagi
sono stati infatti isolati nel significato della parola “isolamento”
con metodi standard (centrifugazione in gradiente di densità).
Immediatamente dopo l'isolamento sono stati fotografati al
microscopio elettronico, si determina la loro purezza e quindi i loro
componenti, le loro proteine e il loro DNA sono stati descritti
biochimicamente tutti in una volta, in un unico foglio.
2.
Riguardo
a tutti i “virus” dell'uomo, animale o vegetale, invece, nessun
virus è mai stato isolato, fotografato in forma isolata e le sue
componenti non sono mai state caratterizzate biochimicamente tutte in
una volta, dall'isolato. In realtà, c'è stato un processo di
consenso, che si è svolto in un certo numero di anni, in cui singole
particelle di cellule morte sono state teoreticamente
attribuite a un modello di virus totalmente virtuale. I fagi
servirono da modello per l'intero processo di interpretazione, come
possiamo vedere chiaramente dai primi disegni di un "virus".
3.
I tessuti e le cellule utilizzati per la “prova e propagazione”
dei “virus” vengono preparati in modo molto speciale prima
dell'atto della presunta “infezione”. L'80% dei loro nutrienti
viene ritirato, in modo che possano diventare “affamati” e
assorbire meglio i “virus”. Sono trattati con antibiotici al fine
di escludere la possibilità che batteri, presenti sempre e ovunque
in tutti i tessuti e sieri, possano causare la morte attesa delle
cellule. È stato riconosciuto solo nel 1972 da esperti di biochimica
che quegli antibiotici stavano danneggiando e uccidendo le cellule da
soli, un fatto che i virologi avevano precedentemente ignorato.
"Fame" e "avvelenamento" sono ciò che uccide le
cellule, ma questo è stato ed è tuttora interpretato erroneamente
come presenza, isolamento, effetto e propagazione di virus ipotetici.
4.
Gli esperimenti di controllo che sono cruciali e richiesti dalla
scienza fino ad oggi non sono stati effettuati con riguardo ai virus;
potevano escludere la possibilità che invece di un virus solo le
particelle cellulari tipiche fossero interpretate erroneamente come
virus. Tuttavia, sono stati eseguiti tutti gli esperimenti di
controllo riguardanti l'isolamento, la descrizione biochimica e le
micrografie elettroniche dei fagi.
Così,
le speculazioni di Enders del 1 giugno 1954 [20]
sulla possibile prova di un "agente" che potrebbe
"possibilmente" giocare un ruolo nel morbillo divennero un
fatto apparentemente "scientifico" e la base esclusiva per
l'intera nuova virologia genetica dopo il 1952, tutte a causa del suo
premio Nobel per il "vaccino contro il virus del feto umano /
poliomielite" del
dicembre 1954. Pochi mesi dopo aver ricevuto il premio Nobel, Enders
dimenticò o soppresse le discrepanze e i dubbi che aveva menzionato
nel suo articolo del 1954. Ancora sofferente a causa del plagio
commesso da Jonas Salk, che aveva rubato la sua idea per il vaccino
antipolio, Enders ha dichiarato che tutti i futuri sviluppi di un
vaccino contro il morbillo dovrebbero essere basati sulla sua tecnica
(di Enders).
Enders
ha ucciso involontariamente le sue colture di tessuti attraverso il
trattamento con antibiotici (senza esperimenti di controllo negativo
– e questo è un aspetto cruciale nel contesto della vaccinazione
obbligatoria contro il morbillo). Da quando Enders ha sperimentato
uno striscio prelevato da un giovane ragazzo di nome David Edmonston
che era presumibilmente malato di morbillo, il primo modello di un
"virus" del morbillo (ipoteticamente assemblato da
particelle di tessuto morto) è stato chiamato "ceppo di
Edmonston". Si afferma che il vaccino contro il morbillo, come
somma tossica di tutti quei pezzi di tessuto in decomposizione,
contenga il "ceppo di Edmonston". Una parte di quella
miscela contenente tessuto di scimmia morto e siero bovino fetale
viene costantemente congelata e quindi utilizzata regolarmente per
"inoculare" altri tessuti / cellule morenti al fine di
creare "virus del morbillo" e "vaccini vivi".
L'importanza
di vincere sulla
sperimentazione del virus del morbillo
Le
cruciali perizie, i protocolli e le decisioni del processo virus del
morbillo (2012-2017) che mi riferirò i n seguito sono liberamente
disponibili su internet:
www.wissenschafftplus.de/blog
. Ulteriori pareri di esperti e confutazioni delle affermazioni
riguardanti il virus del morbillo, di cui la Corte non ha
voluto
tener
conto, sono pubblicate nelle edizioni della rivista WissenschafftPlus
dal 2014 al 2017.
Il
contesto dello studio sul virus del morbillo, iniziato nel 2011, era
quello di prevenire le vaccinazioni obbligatorie pianificate contro
il morbillo. Un ex ministro della Giustizia federale mi aveva
chiamato e mi aveva chiesto dati scientifici per aiutare a fermare
l'introduzione della vaccinazione obbligatoria. Un
importante procuratore dello stato ci ha dato l'idea di offrire un
premio per la prova del "virus del morbillo" e, nel
successivo processo civile, di stabilire legalmente che non ci sono
prove scientifiche per le affermazioni che il virus del morbillo
esiste e che i vaccini erano sicuri ed efficaci. Il nostro piano ha
avuto pieno successo.
Ciò è facilmente comprensibile se si sa perché l'articolo di John
Franklin Enders et al. pubblicato il 1 giugno 1954, divenne l'unica
ed esclusiva base dell'intera nuova virologia genetica della
produzione di vaccini a
"virus
vivo" dopo che la vecchia virologia era morta di morte naturale
nel 1951-1952.
Sapendo
che il Robert Koch Institute (RKI), contrariamente ai suoi doveri
legali, non aveva pubblicato un solo articolo sulla presunta
esistenza del virus del morbillo, ho offerto un premio di € 100.000
per un articolo scientifico dell'RKI contenente le prove scientifiche
per il esistenza del virus del morbillo. Un giovane medico del
Saarland mi ha presentato sei documenti ma nessuno dell'RKI; i
documenti erano: quello di Enders pubblicato il 1 giugno 1954 e altri
cinque, basati esclusivamente sull'articolo originale di Enders, uno
dei quali è la revisione più completa di altri articoli sul virus
del morbillo. In questa "recensione" possiamo trovare una
descrizione del laborioso processo di costruzione del consenso che è
durato decenni e ha incluso dilemmi come quali parti del tessuto
morto devono essere ascritte al modello del virus del morbillo e
anche come il modello del virus del morbillo doveva essere
costantemente modificato.
Ho
risposto al giovane medico (che mi ha urgentemente raccomandato di
rinunciare alla (anzi) costosa "controversia legale" e di
pagargli immediatamente il premio in denaro) che in nessuna delle sei
pubblicazioni c'era una struttura virale identificabile, ma piuttosto
facilmente riconoscibile e
tipica
di
particelle
e strutture cellulari. Quindi ha intentato una causa presso il
tribunale locale di Ravensburg, questo tuttavia, senza presentare le
sei pubblicazioni alla corte. Il tribunale di Ravensburg ha deciso
contro di me, anche se le sei pubblicazioni non sono mai apparse
negli archivi legali. A parte questo, il verdetto del tribunale
locale di Ravenburg è avvenuto in circostanze più che insolite.
[21]
L'attore
ha ammesso al giudice, durante il ricorso dinanzi alla Corte suprema
di Stoccarda, di non aver mai letto le sei pubblicazioni. Quindi
stava progettando di farmi chiudere e mettere così a tacere la
confutazione centrale della vaccinazione attraverso la "noiosa
battaglia legale". Potrebbe essere stato lui stesso vittima
della falsa credenza nei virus, perché probabilmente si fidava dei
suoi colleghi, il che è normale, ma che non avevano idea dell'errato
sviluppo della
medicina dal 1858 e non hanno svolto alcuna ricerca storica rispetto
alle
loro false credenze, diventando contemporaneamente colpevoli, autori
e vittime della loro fatale fede nelle teorie dei germi e della loro
fiducia nelle vaccinazioni.
È
plausibile che l'attore non abbia letto le sei pubblicazioni che mi
ha presentato, ma non lo
è per il
tribunale. Almeno è chiaro che non li ha cercati lui stesso, perché
sono le uniche pubblicazioni in tutto il campo di circa 30.000
articoli tecnici sul “morbillo” in cui si fa riferimento
all'esistenza accettata del virus del morbillo. Tuttavia, tutte le
tonnellate di altri documenti, che nessuno potrà mai finire di
leggere, ipotizzano “a priori” l'esistenza del virus del morbillo
e che
fanno
sempre riferimento a citazioni di citazioni, si basano infine ed
esclusivamente sulle presunte “prove” fornite da Enders il 1
giugno 1954.
Il
tribunale locale di Ravensburg ha deciso nel 2014 di accettare la
causa del dottor Bardens e ha concluso che il premio in denaro doveva
essere pagato anche senza alcuna pubblicazione da parte dell'RKI. A
parte questo, il tribunale locale di Ravensburg ha deciso che non
sarebbe stato necessario che le prove scientifiche per l'esistenza
del virus del morbillo fossero pubblicate in un unico articolo, ma
piuttosto che i 3.366 articoli complessivi (la somma di tutti gli
articoli citati nelle sei pubblicazioni presentate) dal 1954 al 2007
doveva essere accettato come prova.
L'esperto
legalmente nominato Prof. Podbielski di Rostock ha sostenuto di
conseguenza (o il tribunale locale ha adeguato la sua decisione di
avvio all'opinione degli esperti): “Devo chiarire espressamente che
non si possono fornire prove in senso classico in biologia come si
può in matematica o fisica. In biologia si possono solo raccogliere
indizi che a un certo punto nel tempo, nella loro interezza,
raggiungono un valore probatorio. " [22]
Sulla
base di questa affermazione estremamente antiscientifica derivante
dalla mancanza di argomenti di Podbielski e dal suo pregiudizio
dovuto alle discrepanze tra la realtà e le convinzioni a cui si era
così affezionato, accadde qualcosa che gli scienziati
comportamentali chiamano "spostamento". Podbielski
ha inventato una scusa disperata, vale a dire che la biologia e la
medicina basata su di essa, nonché le vaccinazioni sono di per sé
non
scientifiche
e senza prove: secondo lui, solo una raccolta di indizi potrebbe "un
giorno" e "in qualche modo" (praticamente) raggiungere
il valore probatorio.
Un'ammissione più esplicita dell'esistente natura antiscientifica
della biologia e della medicina attuali non è mai stata espressa con
tanta chiarezza.
Ciò
che è più importante al momento è fare
un uso legale di tutte queste prove per la natura non scientifica
della teoria dell'infezione e delle politiche di vaccinazione, che
stanno già influenzando i nostri diritti costituzionali.
Dobbiamo far scomparire la vaccinazione obbligatoria contro il
morbillo, votata e attuata in Germania dal 1 ° marzo 2020.
Ulteriori
informazioni in merito saranno pubblicate nella nostra newsletter.
La
continuazione
di questo articolo :
1.
Il dovere della scienza di condurre esperimenti di controllo. Le
dichiarazioni fornite al protocollo dal professor Podbielski durante
la sperimentazione contro il virus del morbillo secondo cui tutte le
pubblicazioni cruciali sull'esistenza del virus del morbillo e tutte
le pubblicazioni successive, contrariamente alla sua opinione scritta
da esperti, non contengono un singolo esperimento di controllo. [23]
2.
L'importanza cruciale della sentenza del Tribunale di Stoccarda del
16/02/2016, articolo 12 U 63/15 per la virologia e le politiche di
vaccinazione. [24]
3.
Rapporti e consigli su quanto è già stato fatto per invertire la
legge sulla vaccinazione obbligatoria contro il morbillo;
seguirà
nella prossima edizione WissenschafftPlus 2/2020.
Vedi: Virus dell'interpretazione errata
Elenco
dei
riferimenti
:
1.
Il Premio Nobel è per molte ragioni la cosa più imbarazzante che
possa capitare a uno scienziato e alla società: 1. Ogni
riconoscimento si basa sulla rispettiva “opinione dominante”
dell'ortodossia accademica e sulla sua pretesa di esclusività. 2.
Tutti questi riconoscimenti si sono rivelati sbagliati dopo un breve
periodo che va da diversi anni a diversi decenni. Pertanto, il
Premio Nobel impedisce il progresso della conoscenza scientifica
trasformando semplici affermazioni in dogmi.
3. Un piccolo numero di persone estremamente elitarie che hanno
lasciato il regno della realtà, sono infine incaricate di decidere
cosa è scienza e cosa non lo è. Queste persone predefiniscono mode
e metodi "scientifici" e sopprimono qualsiasi conoscenza
che contraddica le loro opinioni. La pratica della “Peer-Review”,
cioè la valutazione di articoli scientifici prima della loro
pubblicazione, impedisce che qualsiasi pezzo di conoscenza
indesiderato che confuta le loro idee e dogmi finisca per essere
pubblicato. Per approfondimenti leggi il reportage sul Premio Nobel
nella rivista WissenschafftPlus Nr. 1/2017. Il rapporto include
l'immagine di una scultura che mostra l'essenza di questo problema e
parla più forte di qualsiasi parola.
2.
I membri dell'associazione Libertas & Sanitas, nel loro tentativo
di fermare la vaccinazione obbligatoria, hanno pubblicato una
documentazione completa sulle conoscenze a disposizione dei
responsabili delle decisioni nelle autorità sanitarie. In questo
modo è stato dimostrato che in
Germania non sono disponibili dati che portino alla conclusione che i
vaccini sono sicuri
e che la vaccinazione comporta solo un piccolo rischio. Inoltre: in
Germania non esiste una raccolta di dati che aiuti a verificare se,
in base alle definizioni dell'OMS, si sia verificata una propagazione
o un'epidemia di morbillo o un arresto a tale propagazione attraverso
i vaccini per quella materia. Vedi: www.libertas-sanitas.de
. Consiglio anche il video straordinario "Verstand & Logik
im Gespräch mit Priorix (Masern-Mumps-Röteln-Lebendimpfstoff)
[2020]" (in inglese: "Mind & Logic in conversazione con
Priorix (morbillo - parotite - rosolia - vaccino attenuato) [2020]").
3.
Coloro che parlano correntemente l'inglese si renderanno conto
leggendo la seguente pubblicazione che la costruzione di un genoma
virale completo è solo qualcosa di puramente teorico: Sequenza
genomica completa di un virus del morbillo di tipo selvaggio isolato
durante l'epidemia di primavera 2013 in Germania ", da trovare
qui: https://edoc.rki.de/handle/176904/1876
. Il Robert Koch Institute è stato coinvolto in questa ricerca.
Il
Prof.
Mankertz, coautore della pubblicazione e capo dell'Istituto nazionale
di riferimento per morbillo, parotite e rosolia, ha affermato su
richiesta che per questo studio sono stati condotti esperimenti di
controllo al fine di escludere che i componenti cellulari tipici
fossero interpretati erroneamente come particelle virali. Ha tuttavia
rifiutato di rilasciare la documentazione relativa a questi
esperimenti di controllo. Durante l'appello il Prof. Mankertz ha
risposto che non aveva gli esperimenti di controllo disponibili, ma
era sicura che i suoi colleghi di Monaco avrebbero dovuto condurre e
documentare tali esperimenti. Io personalmente ho
scritto
a tutti gli autori e ai loro responsabili di laboratorio per
richiedere
gli esperimenti di controllo, che sono un obbligo dal 1998. Nessuno
ha risposto. Nemmeno i rettori degli istituti di ricerca contattati
hanno risposto alle mie domande e quindi la procedura di ricorso non
ha avuto esito positivo.
4.
Pubblicazione del 22 gennaio 2020: la ricombinazione omologa
all'interno della glicoproteina spike del coronavirus appena
identificato può aumentare la trasmissione tra specie da serpente a
essere umano. Autori: Wei Ji, Wei Wang, Xiaofang Zhao, Junjie Zai,
Xingguang Li. Si trova a questo link:
https://doi.org/10.1002/jmv.25682
5.
Per ulteriori informazioni leggere le pagine 33-36 dell'articolo
"Eine neue Sichtweise auf das Leben - Teil II." (Inglese:
"Una nuova prospettiva sulla vita - Parte II"), rivista
WissenschafftPlus n. 2/2019. In questo articolo viene spiegato come
quasi ogni forma di scienza accademica e finanziata dallo stato
seguirà automaticamente una tendenza errata. Lo storico legale e
sociologo Eugen Rosenstock lo dimostrò già nel 1956, nominando
specificamente la teoria allora già confutata dell'infezione e della
medicina del cancro.
6.
Karlheinz Lüdtke: Zur Geschichte der frühen Virus-forschung. Wie
sich mit technischen Fortschritten bei der Untersuchung
"filtrierbarer" infektiöser Agenzien das Verständnis der
Virusnatur entwickelt hatte. (Intaliano:
Sulla
storia delle prime ricerche sui virus. In che modo il progresso
tecnico nell'indagine sugli agenti infettivi "filtrabili"
ha sviluppato la comprensione della natura dei virus). Ristampa Nr.
125 (1999) del “Max-Planck-Instituts für Wissenschaftsgeschichte”
(Istituto Max-Planck per la storia della scienza), 89 pagine.
7.
Sulla confutazione di tutte le idee precedenti su un cosiddetto
materiale genetico come edificio e piano funzionale della vita, puoi
fare riferimento ai miei articoli sulla rivista WissenchafftPlus.
L'indice di tutte le edizioni pubblicate dal 2003 è disponibile su
Internet. Da leggere in particolare l'articolo “Erbgut in
Auflösung”, pubblicato su “DIE ZEIT” il 12.6.2008 (inglese:
Genome in dissolution) disponibile gratuitamente su Internet. Questo
articolo riassume che il "genoma" è in continua
evoluzione, quindi non può eseguire le cose che gli scienziati
attribuiscono ai genomi e anche che i suoi cambiamenti sono
interpretati erroneamente come geni della malattia.
8.
Una buona visione del lavoro e del sistema di conoscenza del Prof.
Günter Enderlein può essere trovato nella tesi di dottorato scritta
dal Dr. Elke Krämer „Leben und Werk von Prof. Dott. phil. Günther
Enderlein (1872-1968) [Vita
e opera del Prof. Dr. phil. Günther Enderlein (1872-1968)],
pubblicato come libro nel 2012 da Reichl Verlag a St. Goar.
9.
Riesenviren und die Entstehung des Lebens (Virus
giganti e l'origine della vita). WissenschafftPlus Nr. 1/2014.
10.
Wasser begreifen, Leben erkennen. PI-Wasser: Mehr als nur
energetisiertes H2O. (Capire l'acqua, percepire la vita. Pi-water:
Più che solo H2O energizzata), WissenschafftPlus Nr. 6/2018. Questo
contributo può essere trovato sulla nostra pagina web
www.wissenschafftplus.de
sotto
"testi importanti".
11.
Vedere l'introduzione a una nuova prospettiva sulla vita nei numeri
n. 1, 2 e 3/2019 di WissenschafftPlus.
12.
Presentazione completa della sperimentazione del virus del morbillo:
Go
Virus go. Der Bundesgerichtshof lässt den Glauben an Viren
untergehen (Go
virus go. La Corte Federale lascia cadere la credenza nei virus).
WissenschafftPlus Nr. 2/2017. Anche gratuito su Internet:
https://wissenschafftplus.de
.
13.
Come introduzione ai risultati e alle proposte di soluzione di Silvio
Gesell per sfuggire ai meccanismi autonomi del sistema monetario, si
può leggere il libro "Wer hat Angst vor Silvio Gesell"
(inglese: Who fears Silvio Gesell) scritto da Hermann Benjes (292
pagine).
14.
Ivan Illich. Die Nemesis der Medizin: Die Kritik der Medikalisierung
des Lebens. (Ivan Illich. La nemesi della medicina: critica alla
medicalizzazione della vita) 319 pagine, 1976 e 1995.
15.
Nel suo libro “Can Medicine be cured? La corruzione di una
professione “, l'autore Seamus O'Mahony, famoso gastroenterologo
irlandese, stravolge gli scritti di Ivan Illich. Illich afferma che
la sua diagnosi sulla perversione della medicina ha come “unica”
causa le dinamiche interne derivanti dalla coazione del profitto,
essendo l'industria farmaceutica un attore in più in quel sistema.
O'Mahony, d'altro canto, accusa l'industria farmaceutica per la
corruzione delle professioni mediche e conclude che la
medicina non può essere curata.
Secondo lui, la medicina da sola non sarebbe in grado di sbarazzarsi
di quella perversione e solo una catastrofe umanitaria o una guerra
renderebbero possibile un ripristino. In questo modo trascura l'idea
sbagliata che ebbe origine nel 1858 a causa di Virchow: la teoria
della patologia cellulare errata e, anche a quel tempo, priva di
fondamento che fu il diretto precursore delle teorie, sviluppate più
tardi ma ugualmente sbagliate e pericolose, sull'infezione, il
sistema immunitario, i
geni
e il
cancro.
A pagina 262 del suo libro, l'autore riconosce che c'era un'altra
scuola di medicina che comprendeva la salute come risultato della
vita in armonia con se stessa e con il suo ambiente, ma che questa
scuola non aveva alcuna possibilità. Si riferiva alla
“psicosomatica” del Prof. Claus Bahne Bahnson e i suoi colleghi
internazionali. Tuttavia, non fecero molti progressi, bloccati
com'erano nella falsa biochimica della teoria cellulare. Solo il Dr.
Ryke Geerd Hamer è riuscito a sviluppare una teoria psicosomatica
scientifica, completa e individualizzata.
16.
Rudolf Virchow, ein Stratege der Macht. Teil 1 und Teil 2. (Rudolf
Virchow, uno stratega del potere. Parte 1 e parte 2) Siegfried Johann
Mohr. WissenschafftPlus Nr. 5/2015 e nr. 6/2015 e Entwicklung von
Medizin und Menschheit. (Sviluppo
della medicina e dell'umanità) Stefan Lanka. WissenschafftPlus Nr.
6/2015.
17.
Annette Hinz-Wessels. Das Robert Koch-Institut im Nationalsozialismus
(The Robert Koch Institute under National Socialism). Kulturverlag
Kadmos, 192 pagine, 2012. Il libro sottolinea: solo dopo che gli
scienziati tedeschi che si opposero e confutarono la teoria
dell'infezione, furono uccisi, deportati o imprigionati, la teoria
dell'infezione si trasformò in una teoria diffusa a livello globale.
18.
Vedi la versione inglese dell'articolo di Wikipedia su John Franklin
Enders.
19.
Il primo virus del morbillo. Jeffrey P. Baker. Veröffentlicht im
Magazin Pediatrics, settembre 2011, 128 (3) 435-437; DOI:
https://doi.org/10.1542/peds.2011-1430
20.
Propagazione nelle colture tissutali di agenti citopatogeni da
pazienti con morbillo. John F. Enders e Thomas C. Peebles. Im Magazin
"Atti della Society for Experimental Biology and Medicine",
vol. 86, Edizione 2 del
1.6.1954, pp.
277-286. https://doi.org/10.3181/00379727-86-21073
21.
Vedi 12.
22.
Protocollo del processo a 2015/12/03 dinanzi alla Corte locale
Ravensburg, pagina 7 sezione inferiore, t o essere trovato qui
http://lrbw.juris.de
.
Vedi www.wissenschafftplus.de/blog/de
23.
Protocollo del processo del 12.3.2015 davanti al tribunale locale di
Ravensburg, pagina 7 in alto. Vedi www.wissenschafftplus.de/blog/de
24.
Può
essere
trovato qui http://lrbw.juris.de
, o
qui www.wissenschafftplus.de/blog/de