lunedì 12 aprile 2021

CAPITOLO PRIMO - CHE COS'E' IL COLPO DI STATO

Da: Edward Luttwak,  TECNICA DEL COLPO DI STATO, 1968.

 

IL COLPO DI STATO


CAPITOLO PRIMO


CHE COS'E' IL COLPO DI STATO


"Sarò dolente di iniziare l'èra della pace con un

colpo di Stato come quello che mi proponevo."

DUCA DI WELLINCTON, 1811


"Non rimaneva alcun'altra possibilità di salvezza,

tranne l'intervento dell'esercito."

COSTANTINO Kollias

Atene, 21 aprile 1967


SEBBENE la definizione di « colpo di Stato » sia stata impiegata per più di trecento anni, l'attuabilità del colpo stesso deriva da un evento storico relativamente recente: l'affermazione dello Stato moderno, con la sua burocrazia professionale e forze armate permanenti. Il potere dello Stato moderno dipende da questo apparato stabile che, con i suoi archivi, le sue pratiche, i suoi documenti e i suoi funzionari, può seguire intimamente e, qualora lo voglia, controllare, le attività delle organizzazioni minori e dei singoli individui. Gli Stati « totalitari » si limitano ad avvalersi più pienamente delle ampie e particolareggiate informazioni a disposizione di tutti gli Stati, per quanto «democratici» essi siano; lo strumento è in vasta misura lo stesso, sebbene venga impiegato in modo diverso.

L'espansione della burocrazia moderna implica due conseguenze che sono cruciali ai fini dell'attuabilità del colpo di Stato: il determinarsi di una distinzione netta tra l'apparato permanente dello Stato e la sua leadership politica, e il fatto che, come quasi tutte le grandi organizzazioni, la burocrazia ha una sua gerarchia strutturata, con ben definite catene di comando.

La distinzione tra il burocrate come impiegato dello Stato e come servo personale del governante è nuova, e tanto il sistema inglese quanto quello americano contengono caratteristiche residue della struttura precedente. [1]

L'importanza di questo sviluppo risiede nel fatto che se i burocrati sono legati alla leadership, la conquista illegale del potere può assumere la forma di una « rivoluzione di palazzo » e concerne essenzialmente ciò che tocca alla persona fisica del governante. Egli può essere costretto a accettare nuove politiche o nuovi consiglieri, può essere ucciso o tenuto prigioniero, ma, qualunque cosa accada, la rivoluzione di palazzo può essere attuata soltanto dall' “interno” e soltanto da coloro che « vivono a palazzo ». Questi ultimi possono essere la guardia di palazzo, come nell'antica Roma o come nell'Etiopia degli anni sessanta, e in un sistema dinastico essi cercherebbero di sostituire il governante indesiderato con un figlio più malleabile.

Il colpo di Stato è una faccenda di gran lunga più democratica. Può essere attuato dall'« esterno » e si svolge in quella sfera al di fuori del governo, ma nell'ambito dello Stato, che è costituita dagli impiegati statali di carriera, dalle forze armate e dalla polizia. Lo scopo è quello di staccare i dipendenti statali di carriera dalla leadership politica. e ciò non può di solito avvenire se gli uni e l'altra sono legati da fedeltà politiche, etniche o tradizionali.

Tanto la Cina imperiale quanto gli Stati africani moderni rispecchiano nella loro organizzazione delle alte sfere della burocrazia l'impiego di legami etnici. La dinastia manciù badò bene ad attenersi alle costumanze indigene cinesi e ad avvalersi di cinesi han nel servizio statale a tutti i livelli, ma gli incarichi cruciali nella magistratura e nell'esercito erano occupati dai discendenti di coloro che entrarono in Cina con i fondatori della dinastia. Analogamente, i governanti africani nominano di solito appartenenti alle loro tribù quando si tratta di assegnare i posti strategici dei servizi di sicurezza.

Quando l'apparato di un partito controlla le nomine nella carriera statale, sia a causa di un controllo generale «totalitario», sia a causa di un lunghissimo periodo al potere (come nell'Italia postbellica), agli alleati politici vengono assegnate le cariche più alte della burocrazia, in parte allo scopo di proteggere il regime, in parte per assicurare un'attuazione comprensiva della politica. Cosi “uomini di partito” detengono i posti chiave nella polizia e nei servizi di sicurezza della Francia e dell'Italia, precisamente come nei paesi comunisti tutte le più alte cariche sono monopolio degli apparatcik di partito.

L'Arabia Saudita fornisce un esempio dei « legami tradizionali ». [2] In questo caso, la mancanza di moderno know how da parte delle tradizionali affiliazioni tribali della famiglia reale ha fatto sì che quanto non poteva essere compiuto individualmente sia stato fatto con l'organizzazione. Accanto all'esercito moderno, comandato da infidi abitanti delle città, v'è l'« esercito bianco » dei beduini wahabi, seguaci dei sauditi.

Questi esempi dei possibili legami tra la leadership politica non sono tipici dello Stato moderno.

A parte i casi già citati, la burocrazia e la leadership dello Stato moderno possono inoltre essere legate da affiliazioni di classe o etniche, ma, qualunque sia la natura dei legami, questi raggruppamenti saranno di solito abbastanza vasti per poter essere penetrati dai pianificatori del colpo di Stato.

Come conseguenza diretta delle pure dimensioni della burocrazia e allo scopo di conseguire sia pur soltanto un minimo di efficienza, la burocrazia statale deve suddividere il proprio lavoro in settori ben delimitati di competenza, che vengono assegnati a ministeri diversi. Nell'ambito di 'ciascun ministero deve esistere una gerarchia bene accetta e devono essere seguite procedure standardizzate. Così una determinata informazione o un determinato ordine seguono una procedura stereotipata e, se l'ordine è impartito dalla fonte appropriata e al livello appropriato, esso viene eseguito.

Nei settori più critici dell'apparato statale, le forze armate, la polizia e i servizi di sicurezza, tutte queste caratteristiche vengono intensificate, con una misura ancora maggiore di disciplina e di rigidezza. L'apparato statale è pertanto, entro certi limiti, una « macchina » che normalmente funzionerà in modo alquanto prevedibile e automatico.

Un colpo di Stato si attua approfittando di questo comportamento “tipo macchina” : durante il colpo stesso, perché esso si avvale di determinate parti dell'apparato statale per impadronirsi delle leve di comando; e dopo, perché il valore delle «leve» dipende dal fatto che lo Stato è effettivamente una macchina.

Vedremo che taluni Stati sono assai bene organizzati, per cui la « macchina » è sufficientemente sofisticata per esercitare discrezione, secondo un determinato concetto di ciò che è « conveniente » e di ciò che non lo è, negli ordini che essa esegue. Ciò si verifica in alcuni paesi progrediti, e in tali circostanze un colpo di Stato è difficilissimo ad attuarsi.

In alcuni Stati la burocrazia è talmente ridotta che l'apparato diviene troppo semplice e troppo intimamente legato alla leadership per prestarsi a un colpo di Stato, come forse negli ex protettorati inglesi dell'Africa meridionale. Bechuanaland, Swaziland e Basutoland. Fortunatamente, quasi tutti gli Stati si trovano tra questi due estremi, la macchina essendo al contempo grande e non sofisticata, e sono pertanto estremamente vulnerabili per coloro i quali sappiano identificare le « leve » giuste e impadronirsene.

Una delle evoluzioni più impressionanti dello scorso secolo è consistita nel grande declino della stabilità politica generale. Dopo la rivoluzione francese, i governi sono stati rovesciati con ritmo crescente. [3] Nel diciannovesimo secolo i francesi fecero l'esperienza di due rivoluzioni, e due regimi crollarono in seguito a sconfitte militari. Nel 1958, il mutamento di regime fu una miscela sofisticata di entrambi questi fattori. I popoli, ovunque, hanno imitato l'esempio francese, e la durata di vita dei regimi ha avuto la tendenza a diminuire, mentre la durata della vita dei loro sudditi è aumentata. Ciò contrasta nettamente con il relativo attaccamento al sistema della monarchia costituzionale di cui diede prova il diciannovesimo secolo:quando greci, bulgari e romeni riuscirono a liberarsi dal sistema coloniale turco, immediatamente si rivolsero alla Germania cercando una confacente famiglia reale.

Corone, bandiere e decorazioni furono studiate e acquistate presso stimati fornitori (inglesi); vennero costruiti palazzi reali: e quando fu possibile si procurarono come vantaggi marginali casini di caccia, amanti regali e un'aristocrazia locale. I popoli del ventesimo secolo hanno dato prova. d'altro canto, di una spiccata mancanza di interesse per le monarchie e il loro armamentario; quando gli inglesi cortesemente fornirono loro una confacente famiglia reale, gli iracheni fecero numerosi tentativi per sbarazzarsene, prima di riuscirvi nel 1958. I militari e altre forze dell'estrema destra hanno nel frattempo tentato di mantener vivi i movimenti popolari e si sono serviti dei loro sistemi illegali per impadronirsi del potere e per rovesciare i regimi.

Perché i regimi del ventesimo secolo hanno dimostrato di essere così fragili? In fin dei conti, è paradossale che questa fragilità sia aumentata mentre le procedure istituite per assicurare mutamenti nel governo sono divenute in complesso più flessibili. Lo studioso di politica risponderà che, anche se le procedure sono diventate più flessibili, le pressioni tendenti a mutamenti sono divenute a loro volta più forti e che la percentuale di incremento della flessibilità non si è adeguata all'accrescersi delle pressioni sociali ed economiche.[4]

Ai metodi violenti si ricorre in genere quando i metodi legali per arrivare a un cambiamento di governo sono inutili, sia perché troppo rigidi, come nel caso delle monarchie in cui il sovrano controlla in realtà la formazione politica, sia perché non sono sufficientemente rigidi. Una volta fu fatto rilevare. a esempio, che il trono della Russia non era stato, fino al diciassettesimo secolo, né ereditario né elettivo, ma “occupativo”. La lunga serie di abdicazioni imposte dai boiardi latifondisti e dagli « arcieri » della guardia aveva indebolito il principio ereditario, per cui chiunque salisse sul trono diventava zar e il diritto di nascita contava assai poco.

Alcune repubbliche contemporanee hanno finito con l'assumere questa posizione, che si determina quando una lunga serie di conquiste illegali del potere porta a un decadimento delle strutture legali e politiche necessarie per dar luogo a nuovi governi. Così, nella Siria postbellica vi sono stati più d'una dozzina di colpi di Stato e l'articolo concernente le libere elezioni generali, che figura nella costituzione Houmni, non potrebbe ora essere applicato perché il necessario apparato di controllo non funziona più. Presumendo tuttavia che esista una ben definita procedura per mutare la leadership, allora tutti i metodi diversi da essa vengono a trovarsi nella sfera dell'illegalità. Il nome che ad essi diamo [5] dipende dalle nostre convinzioni politiche, ma, lasciando da parte la semantica, possiamo dire quanto segue:


RIVOLUZIONE

L'azione viene condotta, perlomeno inizialmente, da masse popolari non coordinate, e mira [6] a modificare le strutture politiche e sociali, nonché le effettive personalità della leadership.

Il termine è diventato abbastanza popolare e viene attribuito a molti colpi di Stato, perché lascia intendere che sia stato « il popolo », anziché alcuni congiurati, a compiere ogni cosa. Per conseguenza le oscure mire che Kassem aveva in mente quando rovesciò nell'lrak il regime di Feisal Il, sono note localmente come «i sacri principi della rivoluzione del 14 luglio».


GUERRA CIVILE

La guerra civile è una vera e propria guerra tra elementi delle forze armate nazionali, che porta alla sostituzione del governo. Questo termine è ormai fuori moda, e se sei spagnolo e favorevole a Franco, chiamerai gli eventi del 1936-39) la cruzada, « la crociata ». Se non sei favorevole a Franco, ma qualcuno potrebbe udirti, ti limiti a chiamarli « gli eventi del... »


PRONUNCIAMIENTO

È questa una versione essenzialmente spagnola e sudamericana del colpo di Stato militare, ma anche molti recenti colpi di Stato in Africa hanno assunto questa forma particolare. Nella sua versione originaria e spagnola del diciannovesimo secolo, si trattava di un processo estremamente ritualizzato: anzitutto venivano i trabajos (letteralmente « i lavori ») durante i quali si sondavano le opinioni dei generali dell'esercito. Il passo successivo erano i compromisos, durante i quali si istituivano comitati e si promettevano ricompense; quindi era la volta dell'appello all'azione, e, infine, si arrivava all'invito alle truppe di seguire i loro ufficiali nella ribellione contro il governo.

Il pronunciamiento era spesso un fenomeno liberale anziché reazionario e lo scopo teorico della conquista del potere consisteva nell'accertare la « volontà nazionale » : un concetto tipicamente liberale. In seguito, man mano che l'esercito si spostò sempre più verso l'ala destra mentre i governi spagnoli si allontanavano man mano da tale posizione, la teoria passò da quella neoliberale della “volontà nazionale” a quella conservatrice della «vera volontà ». Quest'ultima postula l'esistenza di una essenza nazionale, una sorta di struttura spirituale permanente, che i desideri della maggioranza non sempre esprimono. All'esercito venne affidato il compito di interpretare e preservare questa “Spagna essenziale”, nonché quella di proteggerla dal governo e, se necessario, dal popolo. [7]

II pronunciamiento veniva organizzato e guidato da un particolare capo dell'esercito, ma era attuato in nome di tutto il corpo degli ufficiali; a differenza dal putsch, che viene attuato da una fazione nell'ambito dell'esercito, o dal colpo di Stato che può essere attuato da elementi civili i quali si avvalgono di alcune unità dell'esercito, il pronunciamiento conduce alla presa del potere da parte dell'esercito come un tutto. Molte conquiste del potere in Africa, alle quali l'esercito ha partecipato come un tutto, sono state pertanto assai simili al classico pronunciamiento.


PUTSCH

Essenzialmente un fenomeno del tempo di guerra, o immediatamente postbellico, il putsch viene tentato da un gruppo ufficiale nell'ambito dell'esercito, con la sua stabilita leadership. Il putsch Kornilov è un esempio assai tipico: Kornilov, generale al comando di un gruppo di armate nella Russia settentrionale, tentò di impadronirsi di Leningrado, di ristabilire un regime “combattivo” che avrebbe continuato la guerra. (Se vi fosse riuscito, la città avrebbe forse avuto il suo nome, invece di quello di Lenin.)


LIBERAZIONE

Si può dire (da parte dei sostenitori del mutamento) che uno Stato viene “liberato” quando il suo governo è rovesciato da un intervento straniero, militare o diplomatico. Un esempio classico è dato dalla istituzione di un governo comunista in Romania nel 1947. L'URSS costrinse l'allora re Michele ad accettare un nuovo gabinetto minacciando di impiegare l'esercito sovietico nel paese nell'eventualità di un rifiuto.


GUERRA DI LIBERAZIONE NAZIONALE, INSURREZIONE, ECCETERA

In questa forma di conflitto interno lo scopo del gruppo che prende l'iniziativa non è quello di impadronirsi del potere nell'ambito dello Stato, ma piuttosto di istituire una struttura statale rivale. Essa può avere basi politiche od etniche. I vietcong, nel Vietnam del Sud, mirano a istituire una nuova struttura sociale e, incidentalmente, un nuovo Stato. I curdi nell'Irak, i somali nel Kenia, i karen in Birmania e i naga in India, vogliono togliere le loro regioni agli Stati interessati.


DEFINIZIONE DEL COLPO DI STATO


Un colpo di Stato implica alcuni elementi di tutti questi metodi diversi con i quali ci si può impadronire del potere, ma, a differenza della maggior parte di essi, non è necessariamente appoggiato o dall'intervento delle masse o, in misura significativa, da forze di tipo militare.

L'appoggio di queste forme di forza diretta faciliterebbe senza dubbio la conquista del potere, ma sarebbe irrealistico ritenere che esse possano essere a disposizione degli organizzatori di un colpo di Stato. Poiché non saremo noi al comando delle forze armate, non potremo sperare di incominciare la preparazione del colpo di Stato con considerevoli unità militari già sotto il nostro controllo, né il governo precedente al colpo di Stato ci consentirà di solito di svolgere la propaganda e di procedere all'organizzazione necessaria per impiegare in modo efficace “le grandi masse della popolazione”.

Una seconda caratteristica distintiva del colpo di Stato consiste nel fatto che esso non implica alcun particolare orientamento politico. Le rivoluzioni sono di solito “di sinistra” , mentre il putsch e il pronunciamiento vengono in genere organizzati da forze di destra. Il colpo di Stato, invece, è politicamente neutro, e non esiste alcuna presunzione che dopo la conquista del potere si seguirà una particolare politica. È vero che molti colpi di Stato hanno avuto un carattere decisamente di desttra, ma in ciò non vi è alcunché di inevitabile. [8]

Se un colpo di Stato non si avvale né delle masse né della guerra, quale strumento di potere gli consentirà di impadronirsi del controllo dello Stato? Una risposta concisa è la seguente: il potere verrà dallo Stato stesso.

La risposta più lunga forma la maggior parte del contenuto di questo libro. Quella che segue è la nostra definizione ufficiale (e funzionale):

Il colpo di Stato consiste nell'infiltrazione di un settore limitato, ma critico, dell'apparato statale e nel suo impiego allo scopo di sottrarre al governo il controllo dei rimanenti settori”.

 

Note:

1. In Inghilterra esiste la finzione costituzionale per cui gli impiegati governativi (civil servants), come lascia capire il loro stesso nome, sono i “servi della Corona”. Negli Stati Uniti, sebbene i tempi in cui i tirapiedi dei partiti si trasferivano a Washington dopo una vittoria elettorale siano passati da un pezzo, alcuni posti governativi vengono tuttora assegnati agli alleati politici, anziché a professionisti.

2. l legami sono in origine religiosi in quanto la famiglia reale saudita è la tradizionale sostenitrice dell'interpretazione wahabi dell'Islam.

3. Storicamente parlando, la tendenza fu iniziata dalla rivoluzione americana, ma l'effetto da essa esercitato su tutto il mondo venne attenuato dalla lontananza dell'America e dal fatto che si trattava di un paese esotico.

4. Forse la causa ultima delle questioni che tendono a causare mutamenti è consistita nel progresso spettacolare delle scoperte scientifiche e nei conseguenti mutamenti tecnologici. Questo comunque è un problema che supera di gran lunga i limiti del presente volume.

5. L'equazione “insurrezione = terrorismo = guerra di liberazione nazionale” è particolarmente familiare.

6. Nelle fasi iniziali nessuno scopo viene concettualizzato, ma la portata dell'azione è chiaramente percepibile.

7. Varie versioni di questa teoria divennero popolari in alcuni reparti delle forze annate francesi durante gli anni cinquanta e i primi anni sessanta.

8. Il colpo di Stato greco ha avvalorato questa immagine del colpo di Stato “reazionario”, ma il colpo di Stato siriano del 1966, quello iracheno del 1958, quello yemenita del 1962, sono stati tutti essenzialmente di sinistra e non certo liberali o progressisti.

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